Mauro, infatti, ritiene che la politica locale non può continuare ad essere «troppo attenta alle strategie politiche», ma «disinteressata a qualunque questione relativa all'economia locale». Per il consigliere marsalese, infatti, l'operatività dello scalo aeroportuale - il cui volume di traffico, a causa della «crisi» libica, ha subito una sensibile flessione - è decisiva ai fini del rilancio dell'economia locale. «Da troppi mesi - continua Mauro - registro l'attenzione di politici, volta altrove, e spesso, a sproposito alla luce di quanto accade agli stessi personaggi, che limitano il loro mandato a commenti e/o ad alchimie politiche. Forse, nessuno di loro si accorge delle gravi difficoltà in cui versa l'intero Paese e in particolare la nostra provincia dove molti, giovani o meno, hanno puntato molto, con propri mezzi, alla ricezione turistica in tutte le sue forme». E l'arrivo di un minor numero di turisti equivale a vanificare gli sforzi economici di quanti hanno investito in questo settore (titolari di bed e breakfast, ristoranti, etc.).
«Negli stessi mesi in cui la stampa è piena di comunicati politici, spesso attempati e fuori luogo - prosegue il giovane consigliere comunale - l'aeroporto funziona in modo ridotto in virtù di una guerra sine die, che vede il nostro territorio esposto in avanguardia come se fossimo il luogo migliore da danneggiare alla luce di tale classe politica silente. Io credo - conclude Mauro - che la classe politica tutta non possa far finta di niente al cospetto di tali accadimenti che stanno danneggiando la nostra già fragile economia». E per uscire dall'enpasse dice che occorre far fronte comune il presidente dell'Airgest (Salvatore Ombra). Affermando che questo sarebbe «l'unico articolo» che leggerebbe «volentieri» sulla stampa («trattandosi di questioni vitali per i nostri territori») nell'ambito di un'azione politica volta a «risolvere definitivamente tale status quo». E il primo politico che Mauro chiama ad attivarsi è, naturalmente, il sindaco Renzo Carini.
Al quale, tra l'altro, nel giugno 2009, fu illustrato un progetto di «linea cargo» da Birgi per «incentivare la vendita dei prodotti della provincia verso il nord Italia, il resto d'Europa e del mondo» del quale, poi, non s'è saputo più nulla.