Sulla questione della chiusura dello sportello postale della via Maurizio Damiani, nella zona bassa della citta’di Salemi, sembra finalmente muoversi qualcosa dopo oltre tre mesi di silenzio e prese di posizioni anche da parte dell’opposizione di Giusi Spagnolo.
Il sindaco Vito Scalisi, con una nota stampa ha fatto sapere che, in attesa che Poste Italiane svolga tutti i passaggi, con i necessari tempi tecnici per l'individuazione di nuovi locali, ha chiesto e ottenuto il potenziamento dei servizi presenti in città, con l'obiettivo di ridurre al minimo i disagi per i cittadini.
A partire dall'11 febbraio gli uffici di via Antonino Lo Presti osserveranno un doppio turno nelle giornate di martedì e giovedì, con l’orario d'apertura che andrà dalle 8:20 alle 19:05, mentre resteranno invariati gli altri giorni: lunedì, mercoledì e venerdì dalle 8:20 alle 13:35 e sabato dalle 8:20 alle 12:35.
Il sindaco ha sottolineato che la vicenda non è mai stata sottovalutata dall'Amministrazione, precisando che le interlocuzioni tra l'amministrazione comunale di Salemi e Poste Italiane non si sono mai interrotte.
Fin dai giorni successivi alla chiusura dello sportello aveva subito chiesto delucidazioni a Poste Italiane sulla sua riapertura, ritenendolo un servizio fondamentale per una zona della citta’ dove vi dimora oltre la metà della cittadinanza. E che Poste Italiane lo ha rassicurato ufficialmente che intende informare puntualmente il sindaco riguardo alle "attività inerenti al riposizionamento dell'ufficio”.
Infine, il sindaco rivolgendosi alla responsabile di “Scruscio” ha cosi contrattaccato:
" Chi ha responsabilità di governo, però, non può prestare il fianco a sguaiate uscite mediatiche che puntano soltanto ad aizzare i cittadini, comprensibilmente preoccupati. Da sindaco ho sentito fin dal mese di ottobre il dovere di avviare il dialogo con Poste Italiane e così ho fatto, ricevendo rassicurazioni sulla riapertura dello sportello. Chi incita alla 'mobilitazione' e alla 'piazza', invece, lo fa soltanto per basse strumentalizzazioni politiche ma ignora (e non chiede informazioni) i passi fatti dall'Amministrazione per la risoluzione del problema e per il mantenimento di un dialogo costruttivo con Poste Italiane".
L’unica cosa certa fino ad oggi e’ che Poste Italiane ha incontrato e incontra difficoltà a trovare una soluzione adeguata, dei locali idonei.
Sembra incredibile solo se si pensa ai milioni di metri cubi di calcestruzzo utilizzati in tutti questi decenni.
Per non parlare dell’iter burocratico, sempre lo stesso.
Passerà del tempo prima che gli utenti possano riprendere le loro antiche abitudini. La speranza e’ che non si tratti della solita provvisorietà destinata e diventare definitiva.
Franco Ciro Lo Re