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06/02/2025 06:00:00

Schifani ferma il rimpasto, ma in Sicilia si prepara la rotazione dei dirigenti

 Sono mesi che si parla di un rimpasto di giunta regionale, pare che Renato Schifani, presidente della Regione, abbia stoppato ogni cambio eventuale di poltrona. Così come è stata pure rinviata la riforma sulla dirigenza, pesanti sono state le polemiche che hanno riguardato i medici comandati alla Sanità, specie perché si trattava di posizioni legate per parentela ad altri dirigenti regionali.

Le postazioni scoperte
Dopo l’incarico, ad oggi in attesa di formalizzazione della commissione regionale, quindi assunto come commissario, ad Alessandro Mazzara nella qualità di direttore generale degli Ospedali riuniti Villa Sofia-Cervello di Palermo, ci sono delle caselle vacanti in sanità.
Si tratta della direzione dell’ASP6 di Palermo, lasciata scoperta da Daniela Faraoni, neo assessora alla Salute, e la postazione da direttore amministrativo all’ASP di Enna lasciata libera da Mazzara. Bisognerà capire quale sarà il futuro immediato di Salvatore Iacolino, che pare prossimo ad assumere altro incarico rispetto alla Pianificazione strategica.

Rotazione regionale
Il limite è imposto da Anac: i burocrati possono restare alla guida dei dipartimenti non oltre 5 anni.
Fuori limite dunque a breve ci saranno i dirigenti Dario Cartabellotta attualmente all’Agricoltura, Carmen Madonia responsabile del Personale, Carmelo Frittitta alle Attività Produttive, Calogero Beringheli all’Urbanistica, Salvo Cocina, alla Protezione civile.
Gli incarichi possono essere prorogati dalla giunta regionale   per motivi eccezionali.
In questo caso si tratta di 5 dirigenti che hanno in mano dossier delicatissimi e importanti per la Sicilia, in modo particolare potrebbero rimanere al loro posto sia Cartabellotta che Cocina.
Gli assessori però vorrebbero continuare a lavorare con i propri dirigenti, non fosse altro per il lavoro già portato avanti.
I dirigenti a scadenza di contratto ruoteranno, movimento non semplice. Ci sarà da trovare l’equilibrio tra la politica e i burocrati.