Per altro, sostiene D'Alessandro, con «motivazioni che non trovano alcun fondamento giuridico e contabile». Nonostante lo strumento finanziario avesse «trovato piena legittimazione nei pareri favorevoli resi dagli organi competenti e dal direttore di ragioneria per la regolarità contabile, responsabili di settore per la regolarità tecnica e del collegio dei revisori». La bocciatura, afferma il braccio destro del sindaco Valenti, avrà «come conseguenza la paralisi amministrativa per l'impossibilità di procedere ad impegnare le spese, con grave pregiudizio per l'espletamento dei servizi essenziali per il cittadino, prime fra tutte le erogazioni dei contributi alle famiglie bisognose che attendono ormai da tempo l'approvazione del bilancio». Adesso, la Regione dovrebbe inviare un commissario ad acta e il Consiglio («inadempiente») potrebbe essere sciolto. Il vice sindaco conclude esternando «amarezza e delusione nel constatare che, nonostante l'accorato appello rivolto all'intero Consiglio comunale, ha prevalso la volontà distruttiva ed autolesionista dei consiglieri di opposizioni a questa amministrazione che, accecati da un clima d'odio, hanno preferito danneggiare la collettività».