Da quando sono cominciate le operazioni belliche in Libia, infatti, il nostro aeroporto è operativo a metà (dopo essere stato addirittura chiuso per un periodo) per lasciare spazio a partenze e atterraggi dei voli militari. Un’economia fragile messa a dura prova da questa chiusura a metà. Il Governo si è impegnato annunciando la concessione di un contributo di 10.000.000 di euro, ma ancora questi soldi non si sono visti, e, soprattutto, monta la protesta dei comuni del Nord Italia che hanno scoperto che i soldi verrebbero prelevati dalle tasse aeroportuali….
Il Ministro La Russa aveva promesso la fine delle ostilità per il 30 Settembre. E invece non è così. Si va avanti fino a tutto il 2011.
“La Nato – ha spiegato durante la visita alla base militare di Sigonella – ha chiesto di proseguire la missione per altri tre mesi. L’Italia non ha ancora deciso, daremo la disponibilità delle basi”.
Della situazione di Birgi si è parlato anche in consiglio dove si è fatto presente che entro la fine del mese di ottobre devono essere definite le assegnazioni da parte dell’ENAC per la prossima stagione estiva, ed è stato chiesto l’immediato sgombero di almeno uno dei piazzali di sosta degli aeromobili attualmente tutti e quattro in uso alle forze militari. Dal 21 marzo (data di inizio della crisi libica) ad oggi l’Airgest ha perso 2 milioni e 700 mila euro di ricavi, mentre il “V. Florio” nel 2010 (dati ufficiali diffusi dall’Airports Council International) era stato addirittura il primo al mondo per crescita percentuale tra gli aeroporti compresi tra il milione e mezzo ed i 5 milioni di passeggeri.provinciale.