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24/09/2011 09:13:17

Le operazioni militari in Libia continuano fino a tutto il 2011. La rabbia di Airgest

Sono queste le parole del presidente dell'Airgest Salvatore Ombra, in merito alla notizia che ieri riportavano i quotidiani nazionali della proroga di tre mesi decisa dalla Nato per le operazioni militari in Libia e di conseguenza delle attività all'aeroporto militare di Birgi. Una situazione che lascia molta incertezza ma che, se confermata, nei prossimi giorni dovrà essere comunicata anche alla società di gestione dello scalo.
«Avevamo creduto alle rassicurazione delle autorità - continua Ombra - ci eravamo affidati speranzosi alle parole del ministro Ignazio La Russa e anche del senatore Antonio D'Alì durante la loro visita alla base di qualche tempo, contavamo nella fine delle operazioni per il 30 settembre in modo da poter riprendere la piena operatività dal mese di ottobre e iniziare una programmazione in grado di recuperare le limitazioni subite finora, da sei mesi a questa parte, con le ricadute in negativo che ormai tutti conosciamo. Se così stanno le cose adesso non possiamo che subire questo nuovo stop, ma è chiaro che per il territorio è una ulteriore penalizzazione che avrà le sue conseguenze».
Decisamente più contenute le dichiarazioni dello stesso senatore Antonino D'Alì, che sull'argomento, invece, dichiara: «La decisione presiede a un'evoluzione della presenza della Nato nel territorio Nordafricano. Noi eravamo in possesso di un decreto legge approvato che stabiliva per il 30 settembre il termine dell'operatività in Libia, ma è chiaro che se dovesse essere notificata una proroga quest'ultima verrebbe prima di qualsiasi altra notizia precedente. Bisogna dire - aggiunge - che questo dato non influirà negativamente sui voli civili, dal momento che l'aeroporto, come abbiamo visto tutti, ha mantenuto la sua operatività con 20 voli giornalieri di andata e 20 di ritorno. Tutto continuerà normalmente, soprattutto tenuto conto che in ogni caso la Ryanair per il periodo invernale ridurrebbe comunque a 12 i voli giornalieri».
Nessun problema quindi, dal momento che le limitazioni ci sarebbero anche al di là delle operazioni militari. D'Alì, anzi, auspica "che la società di gestione dell'aeroporto "Vincenzo Florio" riesca a coprire anche gli altri spazi disponibili, relativamente alle tratte da poter inserire. «Credo siano altri 8 - dice D'Alì - e garantirebbero un'operatività che finora ha consentito al territorio di usufruire dello scalo». La notizia della proroga, di fatto, al di là della visione politica dei rappresentanti del territorio, non "libera" la Provincia di Trapani da uno stallo che tutti credevamo agli sgoccioli, e manterrà fino alla fine dell'anno in sospeso la possibilità di un rilancio vero e duraturo dell'aeroporto.
Jana cardinale