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10/11/2011 13:18:54

"Siamo tutti Telejato"

Le altre utenze saranno assegnate dietro esborso di ingenti somme di denaro, attraverso graduatorie regionali  formulate sul numero dei dipendenti e sulle proprietà immobili. E’ la fine quindi del volontariato anche in questo campo.  Il tutto naturalmente nel silenzio tombale e il disinteresse di tutti i partiti politici.
Le restanti televisioni locali, altre 250 realtà, saranno in gran parte liquidate entro il 30 giugno 2012 per lasciare il posto alle grandi reti nazionali che trasmetteranno gratuitamente, e a pochi canali regionali che otterranno le frequenze pagandole fior di quattrini. Per chi ha accumulato proprietà immobiliari, audience e spinte politiche, è possibile permetterselo.
Alla base di questa scelta ci sono solo obiettivi di carattere economico e commerciale, farcite da programmi demenziali per promuovere televendite, telegiornali pilotati dalle segreterie di partito, pubblicità a fiumi, mentre viene ignorata la qualità di ciò che è trasmesso e la capacità di sapere stare sul territorio per leggerne la storia e documentarne i problemi. Niente più spazi liberi e libera espressione delle idee, niente rispetto per l’art.21 della Costituzione,  perché mancheranno gli strumenti per poterlo fare.
La sopravvivenza di Telejato, con la sua storia, le sue battaglie, la sua valenza culturale, nel segno di Danilo Dolci, di Peppino Impastato, di Mauro Rostagno e di Giuseppe Fava è un segnale importante per  la garanzia  dell’esistenza di una libera informazione in un panorama controllato dalle mafie mediatiche.
Il comitato SALVIAMO TELEJATO, nato il 24 settembre 2011 a Partinico, si prefigge di unire nella protesta tutte le voci dei territori in pericolo di oscuramento; affinché le televisioni comunitarie e locali possano continuare a trasmettere e conservare il loro ruolo di strumento informativo locale; affinché sulle ultime redazioni libere, in particolare quelle impegnate in terra di mafia, non cali il silenzio e l’indifferenza, ovvero la certezza di essere eliminate fisicamente dalle mafie.

Durante la conferenza stampa - che si terrà il 22 novembre alle ore 11.00 nella sede dell'Ordine dei Giornalisti, Sala Ocera di via Parigi 11 a Roma - il comitato presenterà un documento politico che verrà consegnato a tutti i gruppi parlamentari, al Ministro dello Sviluppo Economico, al Presidente del Consiglio e al Presidente della Repubblica.