Durante l’ultima udienza sono stati ascoltati i coniugi Grazia Marrone e Nicasio Pinta. I due sono infermieri all’ospedale Ajello di Mazara e colleghi di Maria Rosa Pulizzi, sorella di Piero, padre di Denise.
I coniugi Pinta sono sembrati un po’ smemorati rispetto a ciò che avevano dichiarato immediatamente dopo la scomparsa di Denise. All’ultimo “non ricordo” l’avvocato Giacomo Frazzitta, legale di Piera Maggio ha chiesto di trasmettere gli atti in Procura per falsa testimonianza.
Per la precisione, Grazia Marrone ha deposto di non ricordare il tipo di auto che ha visto sfrecciare la mattina del primo settembre 2004. Il marito, Nicasio Pinta, raccontò che il 3 settembre di 7 anni fa, due giorni dopo il rapimento, si recò con la moglie in commissariato e raccontò che vide una Ford Fiesta sfrecciare sgommando dopo una grossa frenata. Nicasio Pinta, venne anche intercettato il giorno prima, mentre era a telefono con Maria Rosa Pulizzi. “Abbiamo visto solo per pochi secondi un’auto che c’è sfrecciata davanti, poco prima – ha raccontato Pinta – avevamo sentito una lunga frenata. Era una Ford Fiesta di colore scuro”. l’infermiere però ha anche raccontato che aveva visto alla guida una donna dai capelli chiari e che non aveva visto la targa. Ma il Pm Brandini gli ha ricordato la testimonianza del 3 settembre 2004, in cui diceva di aver parzialmente intravisto la targa. “Non ho mai detto quelle cose, non ho letto il verbale che mi hanno fatto firmare”.
Finora sono poche le verità emerse dal processo. E quello che è emerso, come dimostra anche l’ultima udienza, è un contesto torbido, per nulla sereno, dove molte cose sono nascoste, e poche sono le cose chiare.
Quest'estate, per esempio, si è appreso che Denise Pipitone dopo essere stata rapita, prima di essere trasferita a Palermo, venne portata al ristorante Lo Squalo di Mazara del Vallo, che poi ha cambiato nome in "La farfalla".