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27/11/2011 05:53:42

Ryanair resta a Trapani. Ombra: "Ma quale Comiso..."

<Siamo in attesa di un incontro con l’Enac per la riassegnazione delle aree – dice il presidente dell’Airgest, Salvatore Ombra – e stiamo riprendendo i contatti, oltre che, come sempre, con Ryanair, anche con altre compagnie, per introdurre nuove tratte e nuovi voli, non perdendo mai di vista che la fase congiunturale è difficilissima e investe tutti i settori, compreso il turismo>. A Birgi, quindi, si lavora, con tenacia e con fiducia, smentendo, peraltro, notizie che non fanno bene alla salute dell’aeroporto e del territorio intero, come quella di un possibile, imminente, abbandono della base di Trapani da parte della compagnia irlandese in favore di Comiso. <Questa è una barzelletta – dice Ombra – che mi fa intanto ridere, e subito dopo arrabbiare. Non capisco come vengano costruite notizie del genere, che non fanno bene allo scalo. Non è vero, smentisco categoricamente, e confermo di essere stato a Dublino 15 giorni fa, dove ci  hanno comunicato di mantenere e confermare la base di Birgi con 4 aeromobili. Allo stesso tempo noi stiamo lavorando per incrementare l’attività con altre compagnie. Ryanair non lascia né per Comiso né per Palermo, dove invece continua a lavorare come su altri aeroporti per attività assolutamente commerciale, così come fa con quello di Cuneo>. Ombra è categorico, dunque, e sottolinea che la notizia è destituita di fondamento e che la bravura dei vertici Airgest sta nel sapere mantenere e potenziare i collegamenti da qui. <Non solo Ryanair non va via – aggiunge – ma rimane pur con tutte le difficoltà che, come noi, ha incontrato nel periodo della guerra. Ricordo che quando iniziò tutto, era il 21 marzo e la stagione era appena avviata. La compagnia ha dovuto cancellare molti voli, e questo l’ha danneggiata non poco>.  La crisi economica in corso sta investendo senza clemenza tutti i settori e quello dei voli ne risente non poco. Per tutta la stagione invernale non voleranno ben 82 macchine di Ryanair, che ha dovuto ridurre le frequenze in buona parte d’Europa. Ovunque si sta cercando di modificare la curva – che è negativa - dei dati economici, a vantaggio del territorio. <Occorre l’impegno dei Comuni – conclude Ombra - delle associazioni e degli enti. Se non facciamo sistema non ne avremo mai dei vantaggi, così come invece hanno ottenuto, dopo aver capito, le istituzioni dell’Emilia, del Piemonte, della Puglia e della Sardegna. Occorre sinergia, ma a  volte qui sembra che il messaggio non venga recepito>.

 

Jana cardinale