“L’azienda rischia di morire se non interveniamo subito” ha detto Amedeo Benigno, segretario generale del sindacato. È sull’orlo del fallimento, tra la crisi e gli sprechi classici di ogni azienda pubblica. Poi ci sono sedi che nonostante il momento critico continuano a sprecare fondi, come Siracusa e Trapani.
I dati raccolti dalla Fit-Cisl sono indicativi di una situazione difficilmente riparabile. La cifra più allarmante è quella del credito che l’azienda ha nei confronti della Regione: 34 milioni di euro. Se a ciò si vanno a sommare i 18 milioni di debiti il quadro è chiaro. Debiti verso i dipendenti, sono circa 1200, a cui devono essere pagati gli stipendi di novembre, dicembre e tredicesima, fortemente a rischio. Poi ci sono i fornitori, molti hanno deciso di non erogare più il carburante per i pullman che si riforniscono addirittura nei comuni distributori ad un costo maggiore. Ci sono 800 autobus obsoleti, che non possono essere sostituiti. Insomma il tutto rischia di restare fermo.
Ma i problemi dell’Ast vengono soprattutto dall’interno. In provincia di Trapani, la gestione è tra le più sprecone dell’isola, assieme a Siracusa. “Vogliamo capire come viene impiegato realmente il personale” chiosa Benigno. Anche perché ci sono dipendenti che arrivano in trasferta a Trapani da altre province, e sono costi. “A Trapani il personale non è usato proficuamente, in provincia di Siracusa poi abbiamo scoperto auto aziendali usate per scopi privati”. Per Benigno l’unica via d’uscita a questa situazione è l’ingresso di capitali privati. In tal senso si sta pensando di incorporare l’Ast alla Ionica Trasporti. “Inoltre serve un serio piano industriale e soprattutto che la Regione eroghi tutte le somme che l’azienda aspetta, senza le quali il risanamento è impossibile” conclude il segretario di Fit Cisl. Un a situazione non proprio rosea per l’azienda che tra le altre cose effettua il collegamento Marsala- Aeroporto Birgi.
A rincarare la dose sui trasporti siciliani ci sono le notizie che arrivano dalle strade ferrate, con le Ferrovie dello Stato che ha deciso di tagliare i treni diretti per il nord Italia. Da domani infatti non resterà alcun collegamento diretto per Milano, Venezia e Torino e i passeggeri dovranno fermarsi a Roma. Per Benigno è inutile a questo punto pensare al corridoio 1 Berlino-Palermo se è impossibile raggiungere Palermo da Agrigento in treno. Le nostre strade ferrate sono in condizioni scandalose. Da Marsala a Palermo ci vogliono quasi 4 ore, per la costa ionica tra scali, attese e scongiuri vari ci vogliono minimo 13 ore in treno. E mentre in Val di Susa sono infuocate le proteste contro la Tav, qui c’è chi la accoglierebbe volentieri.