Infatti, l’Amministrazione comunale si è mossa per emanare le nuove licenze perché a Marsala c’erano solo 30 vetture con conducente e nessun taxi. È stato fatto il nuovo bando, e quando è arrivata in consiglio comunale la delibera l’Amministrazione comunale chiedeva il rilascio di sole 30 licenze, e non si capiva il motivo. Noi abbiamo emendato invece che se ne rilasciassero 100 come era previsto. Non doveva di certo arrivare Monti per capire che una buona economia può girare con una buona liberalizzazione dei servizi.
Che cosa sta succedendo in pratica da un po’ di tempo a questa parte?
Quando è uscito il bando doveva formarsi una commissione composta da funzionari dell’ufficio attività produttive e alcune associazioni di categoria del noleggio con conducente e taxi per vagliare le richieste fatte e quindi rilasciare le licenze. Ma è successa una cosa gravissima a mio avviso. Cioè le associazioni hanno delegato dei soggetti in netto conflitto di interessi.
In che modo erano in conflitto di interessi?
Il primo soggetto che è stato delegato nella prima commissione si è praticamente ritrovato la moglie e la figlia a richiedere la licenza. Il secondo soggetto era il cugino della stessa moglie del primo. Cioè chi doveva decidere sulla concessione era parente di chi la richiedeva. La terza convocazione invece il soggetto non risultava né svolgere l’attività e neanche era iscritto all’associazione.
Tendono quindi a chiudere e a tenere in “famiglia” le licenze?
È palese la voglia dell’associazione di categoria a non rilasciare le nuove licenze. A questo proposito abbiamo chiesto al dirigente di depositare le giuste memorie alla Procura e al Prefetto in modo tale da intervenire con una azione simbolica su un mercato che deve essere libero, soprattutto in questo momento.
Lei parla da consigliere comunale ma la sua azienda di famiglia opera nello stesso campo del trasporto, noleggio di autovetture e autobus con conducente. Quindi sarebbe interessato anche lei a chiudere il mercato, più che ad aprirlo.
Certo, se pensassi solo a me. Ma come ho detto qualche giorno fa, qualsiasi imprenditore che ha paura del mercato ha paura anche delle proprie capacità imprenditoriali. Io sono per la liberalizzazione perché sostengo che ogni cittadino debba avere la possibilità, con i giusti titoli, di entrare nel mercato e guadagnarsi da vivere. Invece assistiamo in tutta Italia al lavoro delle lobby, che sono quelle che chiudono il mercato.