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11/02/2012 10:04:19

Trapani, Mister Boscaglia, "stiamo scrivendo la storia"

Dopo sette vittorie cosa mi sento? Io sono un allenatore, ho le mie idee e cerco di inseguirle. Quando trovo terreno fertile come questo è ottimo. Se non avessi tutta questo non sarebbe lo stesso. Per un allenatore è fondamentale poter fare la squadra.

Domenica lo Spezia? Noi non possiamo avere paura. Non c’è una base per la quale dobbiamo avere paura. E’ come dire a una persona che ha attraversato il mondo a piedi che ci sono da fare 5 km; e chiedergli se ha paura… Noi non abbiamo attraversato il mondo ma non abbiamo paura. Loro devono avere timore di noi. Noi, comunque vada siamo lì a giocarcela.

Attenzione verso il Trapani? Mi deve scivolare tutto addosso. Per chi fa questo mestiere è fondamentale. Siamo gli stessi di qualche mese fa. Sono cambiati i risultato perché abbiamo preso consapevolezza. Per il resto non è cambiato nulla. E’ normale che la stampa parli di chi vince. Noi dobbiamo convivere con questa attenzione.

Più facile gestire il primo posto? Il lavoro di un allenatore, se fatto bene, non deve cambiare in nessun caso. La gestione dei giocatori è la stessa. Non bisogna cambiare gestione per non spezzare nessuno standard di comportamento. Io sono arrivato qui in serie D e la gestione è sempre la stessa.
Se i giocatori subiscono degli sbalzi psicologici vuol dire che non si è lavorato bene prima.

I ragazzi come vivono la gloria? Io credo che nella storia dell’umanità nessuno si sia reso conti di scrivere la storia sul momento. Tempo fa dissi che stavamo scrivendo una pagina importante e che probabilmente ci verrà riconosciuto in futuro. Come il Trapani di Arcoleo. Lo viviamo in modo reale lavorando giorno dopo giorno. Altrimenti ci mettiamo a pensare e non va bene.

Tattica? Ci si può lavorare tutta la settimana ma a volte la domenica si cambia qualcosa. Ogni squadra deve pensare a vincere, come facciamo noi. A volte abbiamo perso per la troppa voglia di vincere ma spesso abbiamo vinto per questo.

Io firmo per il pareggio? Io non so preparare le partite per pareggiare… Giochiamo sempre per vincere. Quando loro hanno la palla cerchiamo di difenderci, ma quando l’abbiamo noi puntiamo a fare gol.

Mercato? Il Trapani ha preso Sabatino e Cavallaro. Ci servivano solo loro. Ci siamo potenziati ma non abbiamo preso giocatori “necessari” sono giocatori che vengono ad incastrarsi nel nostro mosaico.

Trieste punto di svolta per noi? Dovrei pensarci. La risposta è lunga. Il calcio è il gioco più bello per tanti motivi. Il primo è che tutti abbiamo dato un calcio al pallone, è uno sport popolare e tutti si innamorano perché ognuno può dire la sua. Ognuno la vede a modo proprio. Trieste e Frosinsone sono partite che ci hanno fatto arrabbiare. Trieste ci ha fatto capire che potevamo dire la nostra, sempre.

Una partita in cui ho detto alla squadra che avremmo vinto? L’anno scorso si. Quest’anno… non te lo direi mai! In quella partita (0-4, ndr.) giocammo sempre per vincere. Lì ho capito.

Io via da Trapani? Tagliamo la testa al toro. Il fatto che ci siano squadre interessate a me fa piacere a livello professionale. Il mister non chiede nulla alla società. Ho già qualcosa di magico. Ho tutto quello con cui amo lavorare. Con la tifoseria ho un rapporto speciale. Oggi non ci sono né motivi né pensieri per cui posso andare via. Stiamo già programmando con la società il futuro del Trapani.

 

 

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