Alla fine degli anni ’80, sulle orme della sportiva italiana è nata un’auto, questa sì, altrettanto importante, la Mazda MX-5. Un classico che ha sbaragliato la concorrenza, diventando la spider più venduta di sempre. E’ di pochi giorni fa la notizia che Alfa Romeo e Mazda hanno chiuso un accordo per la costruzione di una spider compatta a trazione posteriore. Per Alfa Romeo si tratta di un ritorno alle origini, per Mazda si aprono le porte della quarta generazione della sua sportiva. Fiat da tempo andava cercando un partner giapponese con cui intavolare una collaborazione, per cercare di rafforzare la presenza nel mercato asiatico.
L’accordo porterà alla costruzione di due modelli inediti nello stabilimento di Hiroshima a partire dal 2015. L’Alfa Romeo sarà la spider - erede naturale della Duetto - che affiancherà la Coupe 4C. Sulla stessa piattaforma, ma con design completamente diverso nascerà la nuova MX-5. Non ci sarà il rischio, dunque, di guidare un’Alfa Romeo con gli occhi a mandorla. Avranno caratteristiche estetiche diverse e soprattutto motorizzazioni specifiche, ma avranno in comune la parte telaistica. La Mazda sta progettando da tempo un nuovo sistema di costruzione che consentirà di mantenere la massa totale al di sotto dei 900 kg, soluzione che permetterà di utilizzare motori di piccola cilindrata, come l'ipotizzato Mazda 1,3 litri turbo Sky-G ed il 1.4 Multiair Turbo per Alfa.
Da tempo si rincorrevano le voci di una possibile cessione dell’Alfa Romeo da parte del Gruppo Fiat-Chrysler. Questo accordo voluto fortemente da Sergio Marchionne dissolve ogni dubbio sul futuro straniero del marchio italiano, ed è l’occasione giusta per il rilancio. La collaborazione con Mazda nasce dalla volontà di trovare sinergie con il leader assoluto nelle architetture di veicoli compatti a trazione posteriore, un titolo che qualche decennio fa sarebbe stato facilmente assegnato proprio in Italia o in Inghilterra ( Triumph e Lotus hanno fatto scuola assieme alle Alfa). Come si dice in questi casi: “se sono rose fioriranno”. Se queste due case avranno successo con questo progetto di “Spider Globale”, non è escluso che il loro rapporto si concretizzi anche in Europa, per condividere tecnologie, impianti e anche i mercati.
Carlo Rallo