La situazione è drammatica. E purtroppo il contesto non aiuta, se consideriamo che a livello regionale sono stati tagliati 2.800.000 euro per le Ipab e per i servizi sociali.
Tutti chiedono un intervento per salvare la Casa di Riposo, ma nessuno fa nulla. Solo un via vai di commissari.
E' tutto un bla bla bla. Il Comune di Marsala ha fatto una convenzione con la Casa di Riposo per coprire 45 unità, cioè per ospitare a sue spese 54 vecchietti, ma in realtà ha risorse solo per 25 persone. Dobbiamo parlare di queste cose, di fatti concreti.
Come fanno i lavoratori a continuare a svolgere il loro impegno?
Dal punto di vista psicologico è mortificante. I lavoratori sono fuori di sè. Ed è chiaro che in queste condizioni nessuno pensa di portare i propri anziani alla Casa di Riposo.
Quali impegni concreti si possono chiedere al nuovo Sindaco, Giulia Adamo?
Deve sposare il protocollo di intesa che era stato stipulato. Se il Comune paga effettivamente 54 persone indigenti per la Casa di riposo dà una grande boccata di ossigeno. Attualmente, ripeto, ne paga solo per 25. Già rispettare questo protocollo significherebbe fare un passo avanti notevole. Se a questo aggiungiamo il fatto che magari ci potrebbero essere altri ospiti in grado di pagare, allora in maniera naturale la Casa di Riposo potrebbe uscire dal dissesto. Si potrebbero alienare degli immobili, fare una convenzione con delle banche per avere anticipate delle somme. Sono tante le cose da fare, ma prima bisogna sedersi a parlare.
Lei è stato nel Cda di Marsala Schola. Il Sindaco Adamo ha abolito l'ente. Troppa fretta?
Si è detto troppo su Marsala Schola. E non è un problema che si può affrontare a livello istintivo.
Stanno agendo di pancia.
Marsala Schola era il fiore all'occhiello dell'Amministrazione Comunale di Marsala. Dava servizi e non aveva disavanzi. Noi abbiamo chiuso a pareggio, avevamo fatto investimenti anche per l'acquisto di autobus...
Ora non c'è più.
Dicono che sia giusto tornare alla gestione da parte dell'Assessore. Ma noi non abbiamo creato mai alcun danno, e abbiamo gestito con oculatezza le risorse economiche, senza aggravare le spese del personale.
Dice Eleonora Lo Curto che il Cda di Marsala Schola non ha mai funzionato, "pur percependo emolumenti". Gli amministratori "non avevano dignità di esistere".
La dignità? Ognuno si assume le sue responsabilità. Io non rispondo. Si faccia lei un'esame di coscienza.