L’obbligo di innalzamento dei massimali RC è valido per tutti i nuovi contratti RC auto da stipularsi o rinnovarsi dopo il 12 giugno 2012, ma anche per i contratti in essere a tale data ai quali si applicherà automaticamente il nuovo massimale.
Una misura legislativa che raddoppia il massimale minimo previsto fino ad ora dai vari assicuratori, pari a 2.500.000 euro per danni alle persone e 500.000 per danni a cose e animali. Fino ad oggi l’aumento della copertura massima oltre queste ultime cifre, implicava necessariamente un aumento del premio assicurativo o la ricerca di una nuova compagnia assicurativa. Con la nuova norma invece tutti gli assicuratori sono obbligate a garantire la copertura fino a 5 milioni a fronte di un incremento del premio molto contenuto.
“Il decreto - precisa Gianni Tofanelli, responsabile Relazioni Esterne di www.
chiarezza.it, il portale che si occupa di assicurazioni auto - ha come scopo quello di portare un effettivo vantaggio ai consumatori, tutelandoli maggiormente nel caso di sinistri gravi, come vuole la natura stessa dell’assicurazione. In questo modo anche il mercato italiano si adegua agli standard previsti dalla Comunità Europea. Potrebbe sembrare strano che l’aumento di tutela per il cittadino non si trasformi come sempre in un aumento del premio assicurativo, ma dal nostro monitoraggio delle tariffe gli adeguamenti del 2009 non hanno avuto impatti significativi sui prezzi dell’RC Auto”.
Nonostante il nuovo massimale da 5 milioni di euro quindi, i premi assicurativi non dovrebbero subire variazioni di rilievo. Sta di fatto che nel nostro Paese i costi delle assicurazioni auto continuano a rimanere altissimi e talvolta stimolano il guidatore ad infrangere la legge: si stima che in Italia ci siano addirittura 3.5 milioni di auto che circolano senza regolare assicurazione. Ma è anche vero che le compagnie assicurative hanno di che giustificarsi quando vengono additate per via dei prezzi esosi delle polizze: nello Stivale il popolo dei furbetti è molto numeroso e se da un lato c’è chi rinuncia all’auto stessa per via dell’insostenibilità delle spese legate al mezzo, dall’altro c’è chi non perde occasione per truffare gli assicuratori, con ripercussioni economiche che, inevitabilmente, ricadono su tutti gli utenti.
Basti pensare che in Italia il 23% degli incidenti automobilistici provocano dei danni fisici, contro il 10% di Francia, Germania e Belgio e l’11 del Regno Unito. Ogni anno si registrano 700 mila denunce per “colpo di frusta”, impossibile da diagnosticare in modo strumentale. E questo la dice lunga sul volume di persone che annualmente “prendono per i fondelli” i propri assicuratori con le loro “furberie”. Per quanto sopradetto, le assicurazioni pagano 2 miliardi di euro l’anno, pari al 15% del valore totale dei sinistri e questo fa lievitare il costo delle polizze. Come se non bastasse, in Italia è la stessa legislazione a stimolare l’utenza a comportamenti poco nobili: si hanno infatti a disposizione due anni di tempo per chiedere il risarcimento dei danni alle assicurazioni e non si ha di fatto nessun obbligo di sottoporre a perizia la vettura per la quale si chiede di essere risarciti.
Intanto, come riportano recenti dati Isvap, il fenomeno delle truffe alle Assicurazioni è in continua crescita, stimolato anche dall’attuale periodo di crisi economica: nel 2010 le compagnie di assicurazione hanno pagato ben 26 milioni e 497 mila euro in seguito alle truffe subite. Ciò ha comportato un aumento del costo delle polizze RC Auto compreso fra il 5,7 % ed il 12%. Gli autori delle frodi sono per lo più associazioni criminali, ma sono in aumento anche i casi di privati cittadini che vedono la truffa come un’occasione per ricavare qualche soldo extra.
ACI propone quattro articoli per ridurre i costi delle RC Auto fino al 40%
Per combattere i fenomeni di inciviltà e permettere a tutti di potersi permettere un assicurazione RC Auto regolare, ACI ha recentemente proposto quattro articoli di uno schema di progetto di legge a cui il Governo dovrebbe, a nostro avviso, prestare particolare attenzione. Mediante essi si stima che i prezzi delle polizze di assicurazione potrebbero subire un calo fino al 40%: il costo ultimo delle polizze è infatti pesantemente influenzato da quello dei risarcimenti che le compagnie assicurative devono garantire. Ragion per cui sarebbe necessario intervenire sui costi dei sinistri per ridurre il prezzo ultimo del premio: e ciò non può prescindere da una decisa politica di contrasto dei fenomeni di frode.
La proposta verte attorno alla modifica di 4 articoli, spiegati in sintesi:
Articolo 1: Portare a 90 giorni il termine massimo in cui è possibile richiedere il risarcimento all’assicuratore, rispetto ai due anni attualmente previsti. Il fine di questo provvedimento è quello di ridurre i tentativi di trarre profitto da un incidente anche molto tempo dopo il suo avvenimento.
Articolo 2: Ripristinare il termine dei 5 giorni entro il quale il danneggiato deve mettere a disposizione della perizia le cose danneggiate.
Articolo 3: Qualora la documentazione medica non attesti con assoluta certezza e con il supporto di mezzi strumentali e clinici l’esistenza della lesione stessa, l’assicurato non ha diritto al risarcimento del danno alla persona per lesioni: il target è quello di evitare falsi colpi di frusta o simili ai danni delle assicurazioni.
Articolo 4: Obbligo di riparazione dei danni presso un’autofficina convenzionata o presso carrozzeria diversa ma con lavori per un importo di pari valore.