L’operazione è scattata nell’ambito dei servizi finalizzati alla prevenzione e repressione del fenomeno dei furti di cave di rame e materiali ferrosi, durante i quali, i carabinieri e gli agenti operanti hanno sorpreso e bloccato Mannone e Rachid all’atto in cui stavano razziando grate, ringhiere ed infissi di un’abitazione disabitata di via Addolorata (quartiere Rabato).
Al momento dell’intervento i due, muniti di arnesi da scasso e cesoie elettriche, avevano già caricato parte dei materiali trafugati su un autocarro di proprietà ed in uso al Mannone, che è stato sottoposto a sequestro insieme agli strumenti da lavoro.
Esaminando la refurtiva, gli inquirenti hanno appurato che tra essa vi erano anche degli infissi precedentemente trafugati con lo stesso metodo da altre tre abitazioni della medesima zona, tra le quali una è di proprietà comunale.
Inoltre, seguendo i cavi elettrici dei flex adoperati dal Mannone e dal Rachid, i militari e gli agenti operanti hanno appurato che gli stessi si dipartivano da una vicina abitazione occupata abusivamente dal clandestino Morad e che a propria volta era allacciata fraudolentemente alla rete dell’Enel.
Sulla base di ciò per il Morad è scattata anche l’accusa di concorso nel furto aggravata presso l’abitazione di via Addolorata, viceversa, per Mannone e Rachid è scattata l’accusa di concorso nel furto aggravato di energia elettrica.
Dopo essere stati provvisoriamente trattenuti presso le camere di sicurezza della Stazione di Salemi e della Compagnia di Mazara del Vallo, gli arrestati, nel corso della mattinata odierna sono stati processati per direttissima presso il Tribunale Monocratico di Marsala, che ha convalidato gli arresti e disposto la misura cautelare dell’obbligo di firma. Per quanto riguarda il clandestino Gomol Morad, l’Autorità Giudiziaria ha rilasciato il proprio nulla osta all’espulsione dal territorio dello Stato.