Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
30/07/2012 07:37:15

L'operazione "Ghibli" e il mercato delle droghe leggere

E stando alle ultime operazioni delle forze dell’ordine nel territorio, quello marsalese sembra essere un mercato che non soffre la crisi, almeno per gli stupefacenti. Nel vivaio del 50enne Salvatore Lamia, arrestato nell’operazione assieme al 31enne tunisino Moncer Fadhel, è stata scoperta una piantagione di 540 piante alte circa tre metri. C’erano anche piante già essiccate e quasi pronte per essere imbustate e immesse sul mercato nel vivaio di Lamia di contrada Cuore di Gesù. L’operazione è stata definita da Patralia “strepitosa”. Anche perché il ritrovamento della piantagione di Lamia è lo strascico dell’indagine che ha scoperchiato una serie di illeciti messi a segno dai due: immigrazione clandestina, traffico d’armi e, appunto, coltivazione di canapa. A casa di Lamia erano state trovate anche alcune monete antiche e un’antica anfora. La scoperta arriva dopo altre operazioni importanti delle forze dell’ordine sempre in tema di stupefacenti. Meno di un mese fa infatti era stato il 41enne pregiudicato marsalese Salvatore Peraino ad essere beccato a coltivare la sua piccola piantagione in pieno centro storico da circa 130 piante di canapa indiana. Prima ancora ai domiciliari finirono Francesco Magnasco, 46 anni, e il nipote Vito Merlo, 29. Per loro i domiciliari sono scattati dopo il ritrovamento di 93 piante a Santo Padre delle Perriere. E qualche giorno fa a finire in manette sono stati tre ragazzi marsalesi, Mario Errera, Saverio T umbarello e Michele Di Giovanni, poi rimessi in libertà. Ai tre sono stati contestati i reati di coltivazione e detenzione a fini di spaccio di marijuana.. 
Nell’operazione “Ghibli” non ci sono solo gli stupefacenti. Lamia e Fadhel sono stati arrestati anche per traffico internazionale di armi. Infatti le due persone sono state arrestate dopo una precisa indagine che ha permesso di scovarli a bordo di un autocarro che trasportava 106 fucili, una pistola e circa 4 mila cartucce, e due chili di esplosivo, bombolette di gas irritante, due apparecchi di difesa a scarica elettrica, cinque ciclomotori e un acqua-scooter rubati in Francia. Tutto nascosto nel cassone del camion. Ma le armi non sembrano essere destinate al mercato locale. I due sono stati fermati sopo un viaggio da Marsiglia a Marsala. Il procuratore di Marsala Alberto Di.Pisa non esclude che siano destinati a gruppi di guerriglia di qualche Paese del nord Africa, dove la "Primavera araba" non ha ancora esaurito i suoi fermenti.