Le indagini sono state coordinate dal Commissario della sezione di PG della Procura, Vincenzo Menfi, e dal Comandante della Capitaneria di Porto, Enrico Arena. Il ristorante esercitava senza regolare concessione demaniale così come il lido Tre Torri, sequestrato dalla Procura il 2 agosto scorso. Sarebbero stati proprio i titolari dello stabilimento a denunciare l'irregolarità dei vicini di spiaggia.
"Non ha più il titolo concessorio, dovrebbe essere sequestrato e invece lavorano così... sfacciatamente, indisturbati" aveva dichiarato Ombretta Nizza nell'intervista rilasciata alla nostra redazione.
Dalle indagini è emerso che effettivamente la società La Torre S.a.S. ha avuto revocata la concessione demaniale nel 2010 a causa di violazioni paesaggistiche e urbanistiche, successivamente è sorto un contezioso tra la ditta e la Regione che tuttavia non ha mai sospeso il provvedimento di revoca. La struttura sorge per la quasi totalità della superficie sul demanio marittimo mentre una parte ricade sul demanio statale e pertanto è stata esclusa dal provvedimento di sequesto. Con le particelli catastali alla mano, ieri mattina i Vigili Urbani e i Carabinieri in quota alla sezione PG di Marsala, gli uomini della Capitaneria di Porto e la squadra Annona dei Vigili Urbani hanno apposto i sigilli al 75% della sala adibita alla ristorazione e alle particelle ricandenti su demanio marittimo che comprendono un deposito, una vasca, gli scarichi e la fossa Imof.
Nel giro di un mese, in uno degli angoli più suggestivi dello Stagnone di Marsala, è stata ripristinata la legalità e le cronache di questi giorni mostrano come sia possibile consolidare un'azione di contrasto a tutte le forme di abusivismo dilaganti sul nostro territorio.