Con le vendite quasi dimezzate negli ultimi cinque anni, il mercato delle quattro ruote nell’isola viaggia con il “rosso fisso” e una proiezione di -30% rispetto allo
scorso anno.
Il monito su una crisi senza precedenti, arriva dal presidente dell’Aci (Automobile Club d’Italia), Angelo Sticchi Damiani: «Da tempo manifestiamo lo stato di grande crisi del settore dell’auto e già all’inizio dell’anno avevamo previsto un volume di vendite fortemente inferiore a 1,5 milioni di vetture per il 2012. La politica del Governo è stata finora improntata soltanto al facile e immediato prelievo dalle tasche degli automobilisti che, oggi più che mai, stanno riducendo l’uso dei veicoli cercando invano di ridurre le spese. Ci rimettono le famiglie e ci rimette lo Stato che malgrado tutto incamera meno di quanto previsto».
Secondo le stime di Federauto (l’associazione che rappresenta i concessionari ufficiali di tutti i marchi commercializzati in Italia) il progressivo raggiunto ad agosto conferma la previsione di mercato 2012 a 1.370.000 vetture, un volume inferiore di circa 630.000 unità rispetto alla media degli ultimi 5 anni. Questo si tradurrà in un minore gettito di Iva e altre imposte stimato in 3 miliardi di euro, oltre a un probabile calo occupazionale di circa 220.000 unità in un settore che occupa, con l’indotto, 1.200.000 addetti.
Gli ultimi dati “scremati” a livello regionale sono aggiornati a luglio 2012. In Sicilia le immatricolazioni di auto nuove sono state 4.473. Dall’inizio dell’anno nell’Isola le nuove auto ammontano a 35.324, con una proiezione che a questo punto è anche peggiore del dato finale relativo al 2011, quando furono immatricolate
79.314 unità. Un trend in progressivo calo, già avvertito con i dati del primo trimestre.
Dall’analisi delle immatricolazioni per area geografica elaborata dall’Unrae, l’Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri, nel periodo gennaio- marzo 2012 la Sicilia ha registrato una perdita del 30% (seconda soltanto alla Campania con -35%) con appena 16.166 unità vendute, circa 7.000 in meno rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente.
Le vetture che si prevede di vendere quest’anno in Sicilia (se andrà bene circa 70mila) il 42% rispetto a poco più di un ventennio fa. Nel 1990, infatti, le immatricolazioni erano 164.982, dato che è bruscamente sceso nel 1995 (chiuso a 88.873), per poi risalire nel decennio successivo, con 121.052 nel 2000 e 126.795 nel 2005; l’ultimo dato ufficiale, quello del 2011, come detto è sconfortante: appena 79.314.
In crisi, ma con proporzioni più ridotte, anche il mercato dell’usato. In Sicilia, a luglio, i passaggi di proprietà, al netto delle mini-volture, sono stati 18.127 (acquisti
in concessionarie e vendite dirette fra privati). Quindi il settore delle compravendite di seconda mano continua a essere più movimentato, se si considera
che da gennaio a luglio gli “affari” sono stati in tutto 114.429, il triplo degli acquisti del nuovo. Nello stesso periodo si registrano invece 50.190 radiazioni dal registro
automobilistico: al netto dell’usato, dunque, nei primi sette mesi del 2011 in Sicilia la bilancia fra “natalità” e “mortalità” di automobili pende dalla seconda parte, con circa 15mila mezzi in meno.
A Trapani ci sono state a Luglio 346 prime iscrizioni. Dall'inizio dell'anno fino a Luglio sono 2793. Sono 10.000 i passaggi di proprietà e 4000 le radiazioni.