Si è costituito un Comitato spontaneo con l'intento di fermare la volontà dell'amministrazione a vendere l'immobile, inserito tra i beni alienabili.Il sindaco Damiano è voluto tornare sull'argomento sottolineando che l'intenzione resta quella di «salvaguardia del Lazzaretto, tutela e la conservazione di un bene rappresentativo della comunità trapanese con una destinazione d'uso attuale e futura riconducibile esclusivamente alla fruizione collettiva e pubblica finalizzata al perseguimento dello sviluppo ed incremento delle attività turistiche della città». Obiettivi dell'Amministrazione che ha avanzato alla Soprintendenza per i Beni Culturali la richiesta di certificazione dell'interesse culturale del Lazzaretto, così come prevede la legge.
Nella richiesta alla Soprintendenza il sindaco ha confermato le finalità che l'Amministrazione intende raggiungere e «che vanno nella direzione della valorizzazione del bene, che si trova in uno stato di precarietà strutturale e che dal 1991 è concesso in parte in uso alla sezione di Trapani della Lega Navale».
Non è uno «scippo» alla città, ha detto il sindaco «piuttosto una restituzione di un bene, finora poco fruito, che, se lasciato nelle attuali condizioni, rischia irrimediabilmente di perdersi». Il presidente della Lega Navale Salvatore Gangi si era dichiarato contrario alla cessione del bene ai privati e aveva ricordato le tante attività sportive che vengono svolte.
Ma al sindaco ha risposto il comitato «Lazzaretto Nostro». «Apprezziamo la sollecitudine con la quale il Comune comunica quali saranno i limiti entro i quali dovrà muoversi il futuro compratore e ci chiediamo quali meraviglie avrebbe generato la stessa sollecitudine se fosse stata impegnata nel recupero. Occuparsi degli spazi pubblici significa preservarli da interessi privati e renderli fruibili ai cittadini innescando quel circolo virtuoso che fa diventare "abitanti" della città e non semplici visitatori di passaggio».