Sono le aliquote Imu che ieri mattina il Consiglio comunale ha approvato con il voto favorevole del presidente Marino, di nove consiglieri dell’opposizione (Titone, Emmola, Mauro, Alestra, Arena, Bommarito, Reina, Frazzetta e Messina) e di due della coalizione filo Cristaldi, Luppino del Pdl e Gilante di Liberi per il Pdl. A votare contrari l’undicesimo emendamento, proposto da Arena di Grande Sud, sono stati Gancitano, Foggia, Giammarinaro, Tumbiolo che hanno sostenuto la proposta dell’Amministrazione (5,2 per mille per la prima casa, 9 per mille per la seconda).
Alcuni dei consiglieri sono usciti prima della votazione: Vassallo Calafato, Foderà, D’Angelo, Gabriele e Barracco, sostenitori dell’Amministrazione. Assenti anche alcuni dell’opposizione: De Blasi e Diadema del Pd, Genna e Ballatore di Grande Sud, Iacono Fullone dell’Udc, Di Liberti del Fli; assenti gli indipendenti Crocchiolo e Pecunia.
LA RABBIA DI CRISTALDI. “L’atteggiamento irresponsabile del Consiglio Comunale che non ha approvato la proposta della Giunta relativamente all’introduzione dell’IMU ha di fatto comportato il contestuale aumento dell’addizionale IRPEF dello 0,4. E’ un gesto questo, del Consiglio Comunale, che dimostra come per mediocri interessi elettorali si danneggi un’intera popolazione”.
Lo ha dichiarato il Sindaco della Città, on.le Nicola Cristaldi, subito dopo la firma della determina che istituisce l’aumento dell’addizionale IRPEF.
“Se fosse stata approvata – ha continuato il Sindaco Cristaldi – la proposta della Giunta Municipale in Consiglio Comunale non sarebbe stato necessario l’aumento dell’addizionale IRPEF. Le misure adottate sono state necessarie per sopperire alle minori entrate provenienti da Regione e Stato e per evitare che il nostro Comune dovesse non rispettare il Patto di Stabilità con la probabile situazione di avvio della dichiarazione di dissesto finanziario dell’Ente. Il mancato rispetto del Patto di Stabilità ed ancor di più la dichiarazione di dissesto finanziario avrebbero messo in ginocchio la nostra Città ed avrebbero impedito, ad esempio, la stabilizzazione, se non addirittura il licenziamento, di 180 precari e non avrebbero consentito l’assolvimento di compiti sociali importanti e necessari per la nostra comunità. Nonostante i nostri ripetuti appelli – ha concluso il Primo Cittadino – il Consiglio Comunale ha ritenuto di proseguire per una strada masochistica e dannosa per il futuro di Mazara del Vallo”.