E' l'accorato appello lanciato dal Presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta ai costruttori siciliani che ieri, durante un'affollata assemblea straordinaria a cui hanno partecipato Confindustria e le associazioni di categoria, hanno deciso di chiudere alcuni cantieri, che da tempo vantano crediti per 1,5 miliardi di euro con la pubblica amministrazione. "Lancio un appello all'Ance - dice Crocetta all'ADNKRONOS - affinche' i cantieri non chiudano e si ricominci a lavorare. Vorrei discutere con loro. Capisco perfettamente le loro difficolta', ma non possono pensare di bloccare i cantieri e il lavoro, guai a bloccare tutto. Dobbiano rimboccarci tuttti le meniche. Io sono sensibile al problema dei mancati pagamenti della pubblica amministrazione, ma chiudere i cantieri non risolve il probolema, non puo' essere un messaggio. Anzi, al contrario, apriamo tutti i cantieri. Occorre trovare soluzione tutti insieme".
Per il Governatore Crocetta "la crisi si affronta anche superando il pessimismo psicologico. Non c'e' una Sicilia irredimibile. Bisogna incominciare ad attivarci tutti, se perdiamo tutti la testa la Sicilia affonda. Apriamo i cantieri, discutiamo di tutto e affronteremo tutto insieme". Ieri, in una nota, l’Ance Sicilia, in raccordo con i vertici nazionali, ha sottolineato che “per causa di forza maggiore” chiudono tutti i cantieri delle imprese che hanno maturato crediti superiori al 25% dell’importo dell’opera, ponendo il personale in cassa integrazione. Gli imprenditori, inoltre, hanno deciso di costituirsi in assemblea permanente fino all’incontro con il nuovo presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta. L’associazione mette a disposizione due legali, uno a Palermo e uno a Catania, per assistere le imprese sia nei contenziosi che potranno sorgere, sia in eventuali ulteriori azioni di pressione sulle stazioni appaltanti morose.