Il progetto è stato ideato dal dott. Emerico Amari che, riuscendo a fare ottenere ai comuni di Castelvetrano e Partanna l’affidamento e l’utilizzo in comodato d’uso pluriennale di alcuni pezzi rappresentativi del Risorgimento siciliano appartenenti alla prestigiosa collezione “Tronca”, ha sostenuto e poi coordinato l’importante iniziativa con i due Comuni in collaborazione, per l’aspetto storico scientifico, con il prof. Francesco Saverio Calcara a Castelvetrano e con il dott. Mimmo de Gennaro a Partanna, con l’arch. Valerio Bandiera a Castelvetrano e a Partanna per la parte tecnica, grafica e progettuale dell’intero allestimento, infine con la dott.ssa Laura Donati Direttrice del Museo Garibaldino a Caprera, in qualità di curatrice della collezione “Tronca”. Nella mattinata di martedì sarà inaugurata la mostra dal titolo “Il cammino di Garibaldi: Castelvetrano e Partanna percorrendo la strada provinciale Zangara dei Prefetti Amari”. La Manifestazione intende rivalutare, con la presenza della Mostra nei due Comuni, il ruolo fondamentale che la città di Castelvetrano, insieme a Partanna ed agli altri Comuni di Sicilia presenti nei documenti individuati, seppe interpretare e riuscì ad esercitare a favore della spedizione dei Mille. La mattina del 13 novembre, verranno consegnati due inediti, in copia anastatica, al Ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri ed al Prefetto di Trapani Marilisa Magno: uno si riferisce al 1860 ed è indirizzato al Ministro Segretario di Stato Francesco Crispi, l’altro del 1861 è scritto dal primo Prefetto di Trapani, Bartolomeo Amari Cusa, già Sindaco di Castelvetrano.
“Questi documenti si affidano con la consapevolezza che i documenti attestano, senza ombra di dubbio, che la storia dell'unificazione dell’Italia avviene grazie al decisivo ruolo di Castelvetrano- afferma Amari- Dalla lettura dei documenti presenti negli archivi del Comune, e da una ricostruzione dei fatti risalenti alla spedizione dei Mille, si può verosimilmente documentare il ruolo centrale che la città di Castelvetrano ebbe nel determinare il successo della spedizione garibaldina, evidenziata da una fitta corrispondenza di guerra che i Comuni di Sicilia si scambiarono al sorgere dell’alba del 14 Maggio 1860. Si afferma inoltre con orgoglio- continua il dr. Amari- che la nobile Istituzione Prefettizia nasce il 31 marzo 1861 a Castelvetrano che, dando il primo Prefetto alla provincia di Trapani, conferma di fatto che Bartolomeo Amari rappresenta, con quella data, anche il primo Prefetto d’Italia nel Paese appena unito. Questa affermazione trova oggettivo riscontro dal fatto che il regio decreto n. 250, con cui ha inizio la nascita dell’Istituzione Prefettizia Italiana, porta la data del 9 ottobre 1861, secondo cui i governatori delle provincie assumevano il titolo di Prefetto”.
La lettera del Governo della provincia di Trapani a firma di Bartolomeo Amari Cusa, è antecedente e porta appunto la data “ 31 Marzo 1861” su lettera intestata “Governo della Provincia di Trapani”.
Garibaldi decise di tenere nel 1862 il celebre discorso proprio dal luogo simbolo della città di Castelvetrano, perchè animato da sentimenti di grandissima gratitudine verso la Città che lo aveva accompagnato nelle imprese più importanti del Risorgimento. Sarà inoltre collocata una pietra commemorativa, che il dott. Emerico Amari dona alla Città, che simboleggia il pensiero liberale espresso dalla primavera dei Comuni di Sicilia e incide a futura memoria, per le generazioni attente, l'audace cammino di Garibaldi che riparte dal 1862 e per la prima volta nella storia di quelle civiltà , che hanno attraversato e conquistato le terre di Sicilia nella rassegnazione generale, un nuovo movimento liberale si propone, finalmente, si alza e grida, non è dominato, ma vince e domina. I prodi cittadini scelgono con puro animo di entrare in una nuova fase storica per loro e per tutta l'Italia: “la Primavera dei Comuni di Sicilia”. A questa fase storica ritrovata, con la riappropriazione della propria memoria e della propria identità appartengono dunque tutti i valorosi eroi che vivono i Comuni di Sicilia che, da uomini non comandati, hanno saputo leggere e seguire le intime convinzioni e, rinunciando a comode posizioni di privilegio nel tempo acquisite, hanno avuto il coraggio di scelte diverse, guidati da ideali di giustizia, da nobili fermenti di libertà, trasferendo quelle istanze di giustizia alla società tutta, incapaci di tradire l’onore e la causa della Nazione e di compromettere la Pubblica Sicurezza
I documenti si riferiscono alle vicende che vedono impegnati, in quella determinata fase storica, i Comuni di Sicilia e in particolare la città di Castelvetrano, chiarendo una volta per tutte, il ruolo che quest’ultima ebbe nel corso della Spedizione dei Mille. L’analisi storica viene evidenziata e suffragata sia dalla figura del suo Sindaco, presidente del Municipio, Bartolomeo Amari Cusa, sia dalle imprese in battaglia dei volontari inquadrati nella compagnia che la Città fornì al Generale, seguendolo e combattendo in tutte le battaglie fino alla vittoria del Volturno. Le notizie storiche sono avvalorate e tutte confermate dalla collezione privata “Amari”, e da alcuni inediti ritrovati, per l’occasione, nell’Archivio Storico di Castelvetrano, da una ricerca mirata condotta dal dott. Emerico Amari, con la collaborazione del prof. Francesco Saverio Calcara, entrambi consulenti del Sindaco avv. Felice Errante, che ha così permesso la realizzazione ed il successo dell’importante iniziativa, insieme al Sindaco di Partanna dott. Giovanni Cuttone.
Straordinaria poi è la relazione che quegli atti antichi hanno con la nostra moderna economia che caratterizza la nostra Città famosa in tutto il mondo per il pane: “Si chiede una sufficiente quantità di pane col peso che risulta dallo scandaglio quindicinale colla forma dei pannelli di grana dieci o venti Siciliani, e che ciò sia eseguito giornalmente.”
NOTA BIOGRAFICA
Emerico Amari, nato a Firenze il 3.12.1955, è Presidente dell’Associazione Amari Cusa per la scoperta e la valorizzazione del Territorio, vive tra Milano e Selinunte in Sicilia dove conduce l’Azienda Agricola Emerico Amari nel baglio di Villa Sicilia nella contrada delle Latomie a Castelvetrano Selinunte. È consulente del Sindaco di Castelvetrano, per la rivalutazione e la riqualificazione culturale del Territorio, dal 2012. In occasione delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia, nel 2011 ha ideato, sostenuto e realizzato, il progetto di intitolare la Strada Provinciale Zangara ai Prefetti Amari. Ha coadiuvato alla gestione dell'iniziativa per la valorizzazione delle eccellenze della tradizione culturale territoriale ed in particolare di quella agroalimentare ed enogastronomia, concretizzatasi con la firma dei Protocolli di Intesa siglati l’ 8 aprile 2011, giorno nel quale è presente al tavolo della firma nella sede del Comune di Milano a Palazzo Marino Expo Milano 2015, tra i Sindaci dei Comuni della Valle del Belice (Partanna, Gibellina, Poggioreale, Salaparuta, Santa Ninfa), le città di Marsala, Agrigento, Sciacca, Trapani e il Sindaco di Milano, Commissario Expo Milano 2015 d.ssa Letizia Moratti, insieme al dr. Giuseppe Sala Direttore Generale Expo Milano 2015 ed alla dott.ssa Maria Alberta Viviani Corradi Cervi consigliere Rapporti Istituzionali presso Expo 2015. Consigliere, in qualità di rappresentante di Villa Sicilia antico baglio storico, dell'Associazione di Abitare la Storia la cui sede operativa è nel cuore di Mi- lano nel Palazzo di via Manzoni angolo Montenapoleone nella sede di presidenza dello storico Grand Hotel e de Milan. Dirigente Industria nel Countertrade - Finance a Londra, New York, Middle East, Zurigo e Milano, presso multinazionali Americane, Europee ed Italiane quali la Coopers and Lybrand in Inghilterra, la Ingersoll-Rand negli Stati Uniti, la Scai International in Italia e Siria, la Edfina in Svizzera, la Cariplo, le Gene- rali e la Merzario in Italia dal 1980.
Ufficiale dei Carabinieri in congedo, laureato nella facoltà di Economia e Commercio dell'università di Napoli con il massimo dei voti. Approfondisce e completa la sua preparazione umanistica nel Liceo Classico dei collegi di Acireale e di Napoli rispettivamente dei Padri Gesuiti e dei Padri Barnabiti.