Contenere l'aumento delle tasse e delle tariffe per le fasce deboli della popolazione, ridurre la tassazione dei redditi da pensione e da lavoro, rilanciare un welfare in grado di rispondere alla esigenze degli anziani e delle persone disabili e non autosufficienti sono, dunque, alcune delle richieste che i sindacati dei pensionati della Cgil della Cisl e dalla Uil stanno sottoponendo all'attenzione di sindaci, assessori ai servizi sociali e ai tributi dei Comuni del territorio trapanese nel corso degli incontri che hanno preso il via nei giorni scorsi, malgrado i sindacati avessero inviato le richieste a partire dallo scorso luglio.
Se da un lato, infatti, i Consigli comunali stanno approvando le misure relative ad addizionali Irpef, rette, tariffe e Imu, dall'altro Cgil, Cisl e Uil confidano che gli Amministratori si impegnino a garantire, per la prossima programmazione economica, misure eque a sostegno dei redditi dei pensionati e il mantenimento e il rafforzamento della rete di servizi socio sanitari erogati dai vari Comuni.
“Le nostre richieste – dichiarano Cgil, Cisl e Uil – non sono corporative ma sono indirizzate a far ripartire i consumi, lo sviluppo, la crescita, a ottenere un fisco più equo e salvaguardare una rete di servizi sociali e socio sanitari in grado di aiutare tutti i cittadini”.
Tra le proposte per far fronte alla mancanza di risorse economiche, determinata dal pesante taglio dei trasferimenti del Governo, Cgil, Cisl e Uil proporranno ai Comuni di puntare sul “Patto Antievasione”, cioè sul protocollo di intesa tra Sindaci e Agenzia dell'Entrata per combattere ogni forma di evasione ed elusione fiscale.
“Con le somme recuperate – affermano i sindacati – i Comuni potrebbero, tra le altre cose, rilanciare un welfare in grado di garantire adeguati servizi sociali e assistenziali”.