A Sala delle Lapidi i consiglieri erano chiamati a confrontarsi sulle variazioni di bilancio e sulla notizia dello sforamento del patto di stabilità per 11 milioni di euro. Fino a quando abbiamo seguito i lavori, aveva suscitato le ire del Sindaco Adamo un emendamento del Pd che toglie 20.000 euro dagli spettacoli per girarli allla Giovanni XXIII di Marsala, la casa di riposo in notevoli difficoltà economiche. L'emendamento è passato. Il Pd con un altro emendamento voleva costringere il Sindaco Adamo a non prosciugare il fondo di riserva - quello destinato a calamità, emergenze, spese impreviste - e che ammonta a circa 100.000 euro, che il Sindaco invece vorrebbe spendere in altro modo. A questo punto il Sindaco è andato su di giri e ha detto chiaramente che se il Pd continuava a presentare emendamenti si sarebbe aperta la crisi. Appuntamento a questa mattina....
Ecco la cronaca della lunga giornata, a cura di Leonardo Agate.
Il tempo é scaduto
Mi diceva un marsalese acuto che dalle nostre parti c'é il beneficio che le novità arrivano in ritardo. Anche le crisi arriverebbero in ritardo. Credo che abbia ragione. Infatti, le restrizioni finanziarie decise da anni dall'Unione Europea hanno finito, con ritardo, coll'influenzare la nostra politica. Ci si é accorti in questi giorni di avere sforato il patto di stabilità di undici milioni di euro, e ci si trova impreparati. Dopo le spese sprecate, ci si accorge della necessità di cambiare rotta. Se, per esempio, undici anni fa, o anche cinque, gli amministratori avessero capito che la Casa di Riposo Giovanni XXIII cominciava ad andare in disavanzo, e fossero intervenuti, non si sarebbero trovati quest'anno con un disavanzo di un milione e mezzo di euro. Il disavanzo annuale, preso in tempo, avrebbe potuto essere corretto. Dopo undici anni diventa quasi impossibile rimediarvi.
Meno di un mese fa il consiglio ha approvato il bilancio di previsione 2012. Il dirigente di Ragioneria vi ha apposto il suo parere favorevole; i revisori dei conti hanno certificato che tutto era in regola. Nemmeno un mese dopo ci si accorge che il patto di stabilità é sforato: di undici milioni di euro.
Nella seduta consiliare di stamattina, si inizia secondo il solito schema: 1. é sollevata dai consiglieri l'assenza degli amministratori e dei dirigenti comunali; 2. il presidente chiama al telefonino gli assenti; 3. infine sospende la seduta in attesa che arrivi qualcuno.
Dopo un'oretta, la seduta é ripresa - é intanto mezzogiorno - . Stavolta sono presenti il vice sindaco Vinci, l'ass. Montalto, il dirigente la Ragioneria Fiocca.
Il presidente riferisce di una nota della Corte dei Conti, che ha chiesto chiarimenti al Comune sul conto consuntivo. Il dirigente la Ragioneria spiega che si é provveduto ad adeguarsi ai criteri finanziari della Corte. Alcuni consiglieri intervengono in successione (Umile, Di Girolamo, Carnese, Russo, Fici) e più d'uno vorrebbe capire perché, poche settimane dopo l'approvazione del bilancio, si scopra uno sforamento notevole del patto di stabilità. Il cons. Fici cerca di spiegare la cosa facendo una similitudine calcistica: sarebbe come se si dovesse vincere per 5 a 0 e si vince solo per 3 a 0. Il dirigente la Ragioneria si sforza di spiegare che gli equilibri di bilancio sono una cosa, il patto di stabilità un'altra cosa. Ma non sembra convincere.
I revisori dei conti, che hanno apposto il loro parere favorevole sul bilancio, danno le loro spiegazioni. Ma sono talmente tecniche che lasciano il tempo che trovano.
Il vice sindaco, da parte sua, dichiara che l'amministrazione ha iniziato di già la restrizione delle spese, ed invita a votare in blocco la proposta di salvaguardia degli equilibri di bilancio.
Il Presidente - sono quasi le 14 - sospende la seduta, riconvocandola per le 15,30. Si dovranno affrontare questi benedetti equilibri finanziari. Si sarebbe dovuto riprendere alle 15, 30, ma l'appello della prosecuzione é chiamato alle 17.
Non essendo ancora arrivati gli amministratori, il cons. Carnese chiede un'altra sospensione della seduta. Il cons. Walter Alagna rammenta che la situazione dello sforamento é drammatica. Il cons. Luigia Ingrassia si rifugia nella metafora calcistica del cons. Fici di stamattina, ma non convince nemmeno se stessa, tanto che ritiene opportuno andare sul sicuro con la frase di Leibniz "Questo é il migliore dei mondi possibili". Nonostante la metafora e il richiamo dotto, la situazione finanziaria resta ingarbugliata. E quando qualcuno chiede di nuovo la sospensione della seduta nell'attesa del sindaco, ecco che incede nella sala lei, il sindaco, il capo dell'amministrazione tanto atteso. Sono le 17, 35 per la cronaca. Passo sicuro, porta un soprabito beige che toglie arrivata al suo tavolo. C'é come una sospensione nell'aria. Tutti gli occhi sono su di lei, che si toglie il soprabito e mostra una lunga blusa dorata a lustrini su una veste nera sopra il ginocchio. Sulla profonda scollatura una lunga collana. Al suo tavolo, come per incanto, si sono materializzati tutti quelli che spesso latitano: i componenti della giunta al completo e i dirigenti che contano, Fiocca della Ragioneria, Parisi dei Lavori Pubblici, D'Orazio dell'Urbanistica, Floridia dell'Ufficio Legale, Menfi dei Vigili Urbani.
In quattro e quattr'otto si approvano alcuni debiti fuori bilancio. Se ne accantona uno che non ha i pareri giusti. Il presidente, a questo punto, introduce l'argomento clou della giornata: la proposta di delibera sulla verifica dei programmi e la ricognizione e la salvaguardia degli equilibri finanziari. E si torna a parlare di quel maledetto sforamento di undici milioni di euro, che da qualche giorno ha fatto fare brutti sogni a tanti amministratori e consiglieri. Com'é possibile - é la domanda ricorrente in diverse salse - che questa comunicazione sia venuta fuori dalla Ragioneria pochi giorni fa, dopo avere approvato in tutta tranquillità il bilancio di previsione 2012 nemmeno un mese addietro? Su questa essenziale domanda si arrovellano la minoranza e la maggioranza, la prima con toni più accesi, la seconda con toni più soft. Il vice sindaco prima e il sindaco dopo addebitano alla precedente amministrazione il disastro finanziario. Comunque sia, sarà difficile rimettere in sesto il bilancio, e potranno esserci l'anno prossimo sanzioni gravi per il Comune.
In attesa di idee geniali, il dirigente la Ragioneria, Fiocca, é invitato a leggere la proposta di variazioni di bilancio. Sono le 21,30 quando Fiocca comincia a leggere.
Leonardo Agate