Egregio direttore, leggo con piacere che 15 cardiologi hanno firmato il contratto per lavorare negli ospedali della nostra provincia. Rincresce che nessuno abbia scelto o sia stato convinto ad accettare di lavorare nella cardiologia del "Paolo Borsellino", e’ un grave vulnus per i cittadini marsalesi e petrosileni, che insieme fanno oltre 90 mila abitanti. I medici, quando sono al di sotto di sei/sette più il primario difficilmente potranno dare una buona e tempestiva assistenza ai ricoverati in un reparto di cardiologia con terapia intensiva, dovendo fare anche le consulenze al pronto soccorso e ai pazienti degli altri reparti.
Spero che la dirigenza dell’ASP e i direttori delle altre cardiologie contribuiscano nel rimediare alla grave carenza di cardiologi a Marsala. Considerato che le piante organiche sono al completo o quasi, tranne quella di Marsala, non ci sono più alibi acche’ gli ambulatori cardiologici di secondo livello di tutti gli ospedali della provincia, non riprendano a funzionare o non vengano potenziati, sia per azzerare le liste d’attesa sia per offrire nuove possibilità diagnostiche ai pazienti. Non può esistere reparto ospedaliero senza ambulatori.
E’ necessario che presto tutti i pazienti che abbiano bisogno di: ecocardiogramma, ecg da sforzo, ecg sec. Holter, piu altri accertamenti cardiologici e di essere seguiti perché affetti da: scompenso cardiaco, cardiopatia ischemica, aritmie complesse, nel post intervento cardiochirurgico, per patologie rare, non abbiano da aspettare mesi, o sentirsi dire che non c’è un ambulatorio dedicato. Esami diagnostici e ambulatori sono essenziali per fare diagnosi precoce, filtro nei ricoveri e seguire i paz. alla dimissione, che oltretutto ne hanno necessità. Tutto previsto da linee guida nazionali e internazionali. Alcuni pazienti con problematiche più complesse avrebbero bisogno oltre del cardiologo ultra specialista, anche di essere seguiti da psicologi, dietologi, nutrizionisti, fisioterapisti. Da decenni nei centri più organizzati, già questo avviene, spero che avvenga anche nella nostra provincia. La cardiologia del San Antonio Abbate potrebbe fare da apripista.
Dott. Alberto Di Girolamo