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19/12/2012 05:54:14

Anche a Trapani parte “Cambiare si può” e Antonio Ingroia dal Guatemala manda a dire che “Ci sta”

Fatto insolito per una città spesso definita sonnolenta e abulica e considerando inoltre che non era prevista la presenza di nessun big della politica e che il tema era all’insegna della parola d’ordine “Cambiare si Può”. Che ha l’ambizione, almeno stando alle intenzioni dei promotori, di diventare un nuovo soggetto politico. Non di un ennesimo rassemblement elettorale delle formazioni politiche che si collocano alla sinistra del Pd si tratta, è stato subito chiarito . Nessuna riedizione dunque della fallimentare Sinistra Arcobaleno di alcuni anni addietro. Almeno queste le intenzioni. Per l’immediato si punta ad una saldatura tra Arancioni e Cambiare si può  che dovrebbe avvenire sabato 22 prossimo.94sono state le assemblee finora, 20mila circa le persone coinvolte, fanno sapere da Roma. La prospettiva è quella di una lista unica alla quale sono interessati oltre al movimento di De Magistris,  Idv, Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani e Verdi. E un appello per rompere ogni indugio sta per essere lanciatoda parte di alcuni personaggi della cultura e dello spettacolo legati a questa prospettiva diuna Nuova Sinistra antiliberista. Tornando alla manifestazione trapanese diciamo che gli interventi sono stati numerosi e non tutti marcati Rifondazione, come pretestuosamente qualcuno ha scritto. A cominciare dall’ organizzatrice Valentina Colli, ex dirigente di Sel e dal moderatore del dibattito il giornalista Gianfranco Criscenti. I lavori hanno inizio con una  breve introduzione di Francesco Fiorello, della segreteria provinciale di RC. Il giovane esponente politico dopo avere messo in evidenza che  “la distanza tra stato e società e tra organi rappresentativi e cittadini non è mai stata così elevata. La possibilità di contare e di decidere sulla propria vita e sul proprio futuro è oggi un imperativo.”  Ha sostenuto che occorre mettere ai primi posti temi quali l’ambiente, i beni comuni, si pratichi l’accoglienza, si assicuri a tutte e tutti la possibilità di una vita degna di essere vissuta anche se si è vecchi, malati o senza lavoro o se si è arrivati nel nostro paese per viverci e lavorare. “Non è un’illusione, ma il compito di una politica lungimirante. E non c’è solo una prospettiva di tempi lunghi. Ci sono azioni positive da realizzare e scelte sbagliate da contrastare. Subito. Un’iniziativa politica nuova e non la raccolta dei cocci di esperienze fallite, dei vecchi ceti politici, delle sigle di partito, della protesta populista.

Insomma  occorre concretizzare nel più breve tempo possibile ogni tipo di iniziative  che portino “alla costituzione di un polo alternativo agli attuali schieramenti, con uno sbocco immediato anche a livello elettorale. Un’iniziativa che parta dalle centinaia di migliaia di persone che nell’ultimo decennio si sono mobilitate in mille occasioni, dalla pace ai referendum, e che aggreghi movimenti, associazioni, singoli, amministratori di piccole e grandi città, lavoratrici e lavoratori, precari, disoccupati, studenti, insegnanti, intellettuali, pensionati, migranti in un progetto di rinnovamento...”.  Dopo la lettura, da parte della segretaria del Circolo di RC di Erice Deborah Caradonna, di un messaggio di adesione del provinciale di Rifondazione Lorenzo Lo Re, assente per impegni personali, si sono succeduti diversi interventi. Nell’ordine l'avv. Giuseppe Marascia, candidato indipendente, alle scorse regionali, per la  lista “Rivoluzione Siciliana” ha espresso  il proprio gradimento per “la nascita di un contenitore, di un ombrello, dove poter stare assieme anche anime diverse”  soffermandosi su temi di carattere fiscale arrivando a proporre una soluzione per l’attuale  crisi  che passerebbe  con la costituzione di uno “Stato sovrano, capace di auto finanziarsi”: Cosa che attualmente non esiste, ha sostenuto. Per Paolo Rizzo il progetto di Cambiare si può  potrà avere successo solo  proviamo a decolorarci un po tutti, per unirci in un progetto comune, dove ognuno possa portare le proprie idee e sperare che una parte possano essere portate avanti” Con un evidente accento “grillino”, Rizzo, poi ha sostenuto che, a suo parere, “i Partiti sono morti e devono cedere parte della propria sovranità ad una forma più inclusiva”.  Il prof. Vito Samannà,  ha preferito soffermarsi sulla equazione scuola-rivoluzione nel senso che la scuola non può solo essere strumento di trasmissione di conoscenza ma di formazione del cittadino ai principi inviolabili della libertà. Sulla questione  dell’IMU, tanto attuale in questi giorni di scadenza della seconda rata, ha posto l’accento l’avvocato Giuseppe Caradonna di Idv, sostenendo che in pratica con questi provvedimenti oggi “i sindaci sono i nuovi riscossori d’imposta, e paradossalmente non hanno i soldi nemmeno per l’ordinaria amministrazione. “Dal canto suo il prof. Gero Accardo con passione  ha esortato ad essere bravi a mettere a freno le leadership e  che bisogna mettere dentro chi combatte sul territorioanche a costo di mettere in discussione una parte del mio passato” . Per Valentina Colli non ci sono dubbi “i cittadini vogliono riappropriarsi della democrazia” .  Mentre per Francesco Demitry , anch’egli un ex di Sel,  c'è un“bisogno di cambiamento ed i Partiti non sono in grado di rappresentare il cambiamento”.  L’intervento più sentito ed applaudito è stato quello di Renato Costa, responsabile regionale della CGIL-Sanità, che ha concluso dicendo che “Siamo consapevoli di possedere esperienze ed identità diverse, ma dobbiamo ragionare assieme sulle cose che ci uniscono:  siamo di “sinistra”, se di “sinistra” sta a significare anticapitalismo, uguaglianza, no alla guerra”.  Intanto Antonio Ingroia ci sta. Avrebbe già chiesto l'aspettativa al Consiglio Superiore della Magistratura per motivi elettorali. Per venerdì 21, a Roma, al teatro Capranica in è convocata l'assemblea nazionale di chi aderisce al progetto. Ad aprirla ci sarà l’ex pm  di Palermo Ingroia che torna appositamente dal Guatemala. Infatti, è il primo firmatario del Manifesto in dieci punti programmatici, "Io ci sto", insieme ai Sindaci di Palermo, Leoluca Orlando e di Napoli, Luigi de Magistris. “I promotori sono espressione della società civile e della politica pulita che vuole costruire un'alternativa di governo al berlusconismo e alle scelte liberiste: economiche, sociali e culturali del governo Monti. L'alternativa di governo si costruisce con una forza riformista che ha il coraggio di un proprio progetto per uscire dalla crisi e rilanciare l'Italia finalmente liberata dalle mafie e dalla corruzione. Abbiamo come riferimento imprescindibile la Costituzione Repubblicana, a partire dall'art. 1 secondo cui il lavoro deve essere al centro delle scelte economiche.  Con questo appello di Ingroia la costruzione del quarto polo fa un ulteriore passo in avanti e sta diventando realtà. In queste ore il quarto polo è la  novità politica. Tra i primi punti del programma:  la legalità e la solidarietà . Ma tra le priorità anche una scuola pubblica che abbia sia per gli insegnanti che per gli studenti il criterio del merito, con l'università' e la ricerca scientifica pubbliche non sottoposte al potere economico dei privati e una sanità pubblica con al centro il paziente, la prevenzione e il riconoscimento professionale del personale medico e infermieristico.

Franco Lo Re