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27/12/2012 04:47:39

Monti e Ingroia...Dio mio salvaci dai salvatori della Patria...!

 Abbiamo capito che vuole scendere in campo (come disse Berlusconi riguardo a sé stesso) o salire in campo come ha detto di sé ieri [23 dicembre, n.d.r.] il presidente del Consiglio nella conferenza stampa da Palazzo Chigi. I due personaggi che stanno per scendere o per salire in campo (fate voi, non ha importanza, il risultato non cambia) per salvare l'Italia, si stanno dando da fare con conferenze stampa, incontri, interviste, dichiarazioni, comunicati, e poi tutto il lavoro sottotraccia che noi non vediamo, per ottenere quelle condizioni che gli consentano di venire a salvarci, diventando presidente del consiglio, o punto di riferimento del prossimo governo.
Antonio Ingroia é l'ultimo a proporsi come salvatore della Patria. Per seguirlo nei suoi spostamenti ci vorrebbe Sherlock Holmes. Ha lasciato pochi mesi fa un importante processo sulla presunta trattativa Stato - mafia per andare a coordinare le inchieste contro i narcos in Guatemala. Mentre era là ha trovato il tempo di intervenire in programmi della televisione italiana, per parlare di processi e politica. Non si é fermato che due o tre mesi in Guatemala e già ce lo ritroviamo in mezzo a noi per perfezionare il suo programma politico. Non si capisce se sia andato in Guatemala per riposarsi o per lavorare. A suo piacimento lascia, ma non per sempre, le funzioni di magistrato. Può essere comodo riprenderle. E' un'offesa verso quei lavoratori, la grandissima parte, che non hanno questa possibilità di lasciare il proprio posto di lavoro a piacimento, e poi rientraci quando gli aggrada. Tutto con il beneplacito del CSM.
Ingroia una volta, da un palco elettorale del Pdci, si detto partigiano della Costituzione. Questo suo privilegio di fare il magistrato quando gli conviene e altro quando lo desidera, é scritto in Costituzione?
Monti, da parte sua, vorrebbe continuare la sua opera di tecnico, nel frattempo diventato politico. Tenuto conto di quello che ha fatto nei tredici mesi di governo, e di quello che ha detto nella conferenza stampa di ieri non riteniamo che si discosterà di molto rispetto al programma che pensava di realizzare e non ci é riuscito. Se in tredici mesi, di tutte le riforme necessarie é riuscito a portarne in porto solo una, quella delle pensioni, perché dovremmo dargli ancora fiducia? Il Paese ha bisogno di tante riforme, non può aspettarne da lui una ogni tredici mesi, che diventano sedici fino alle elezioni del 24 febbraio 2013.
Le sue strombazzate liberalizzazioni si sono fermate al palo, con qualche migliaio di farmacie in più sul territorio nazionale, che non si sa quando saranno aperte, per l'ostilità degli ordini dei farmacisti e i ricorsi presentati. Per i notai é stato approvato un aumento di posti, che saranno assegnati in seguito. Intanto, i farmacisti e i notai sono tra i più grossi percettori di redditi. Il divario tra quello che loro guadagnano e quello che portano a casa le altre categorie di lavoratori, anche laureati, é enorme e disgustoso.
L 'annunciata riforma della burocrazia é fallita in modo eclatante. Gli alti burocrati sono rimasti talmente potenti che il ministro Patroni Griffi ha dovuto ammettere alla Camera di non essere riuscito a conoscere quanto guadagnassero i dirigenti generali complessivamente per stipendio, indennità e compensi erogati dalla stessa amministrazioni da cui dipendevano o da altre amministrazioni.
La necessaria riforma della giustizia...Nemmeno a parlarne. Le procedure continuano ad essere più lente di una lumaca, e il provvedimento che istituiva la figura del mediatore giudiziario, che avrebbe dovuto sgonfiare il carico giudiziario dei magistrati, é stato dichiarato incostituzionale dalla Corte Costituzionale.
Il fisco si é infilato sempre più nelle tasche degli italiani, diventando il più esoso d'Europa. Il debito pubblico ha superato i 2.000 miliardi, cifra mai raggiunta. Il PIL é diminuito. La disoccupazione é aumentata, e continua ad aumentare. I consumi decrescono.


Dio mio, salvaci dai salvatori della Patria!
Leonardo Agate