A sottolinearlo, in una nota, è stato Natale Amoroso, presidente dell'Organizzazione produttori della pesca di Trapani.
«Ci sembra - ha scritto Amoroso - di tornare indietro di un anno, quando venne avviata una importante protesta a Palermo nei confronti del governo regionale che rimase inerte alle richieste degli operatori. Oggi come allora i nostri pesci del Mediterraneo sono "intoccabili"; i nostri attrezzi di pesca sono in gran parte illegali; le nostre pesche tradizionali sono ricordi; le nostre aree di pesca sono quasi inesistenti; la sostenibilità ambientale è diventata insostenibile; le norme europee di settore irragionevoli; la Sicilia ha perso l'autonomia statutaria in materia di pesca. Come se non bastasse a questa serie di vincoli e limiti si aggiunge il problema della scarsa tutela nei confronti dei nostri prodotti e il costo del carburante che è rimasto tale e quale a quello di un anno fa in barba a tutte le promesse. Ma al peggio non vi è mai fine visto che di recente il governo regionale ha adottato la grave decisione di sopprimere il Dipartimento regionale degli interventi per la pesca».