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07/01/2013 05:57:27

Il Pd: "No in Sicilia ai candidati imposti da Roma". Anche Sonia Alfano nella lista Crocetta

 Il segretario Giuseppe Lupo ha avuto venerdì dalla direzione regionale il mandato per avviare il braccio di ferro con Roma. Se gli 11 nomi scelti da Bersani venissero imposti nelle posizioni privilegiate, i posti utili per chi ha fatto in Sicilia le primarie scenderebbero da 32 a 21. Resterebbero fuori Sergio D’Antoni, Lillo Speziale, Tonino Russo e Bernardo Mattarella e rischierebbe anche Pino Apprendi. Lo schema messo a punto senza i nomi scelti da Bersani vede ai primi posti Magda Culotta, Angelo Capodicasa, Nino Papania e Davide Faraone nella Sicilia occidentale e Giuseppe Berretta, Francantonio Genovese, Giuseppe Zappulla e Venerina Padua nella lista orientale. Da questi elenchi bisognerà poi scegliere una quindicina di nomi per la lista del Senato. Per Lupo il numero massimo di esterni che il Pd siciliano è disposto ad accettare è 5. Fino a ora Roma ha respinto le richieste di Lupo. Il clima però è infuocato e fioccano le minacce di disimpegno elettorale. Lupo ha aggiunto che la Lista Crocetta si presenterà solo al Senato ma «dovrà essere un valore aggiunto» portando voti che altrimenti sfuggirebbero alla coalizione per puntare al premio di maggioranza. Frecciata al governatore che ha scelto come capolista Beppe Lumia, seguito dall’eurodeputato di Idv Sonia Alfano e dall’assessore ai Rifiuti Nicolò Marino. Nella lista Crocetta potrebbe anche trovare posto Paolo Paladino, avvocato marsalese.  Lupo vede positivamente la formazione anche di una lista centrista federata al Pd,che BrunoTabacci sta facendo a livello nazionale: una formazione a cui guardano con interesse anche gli uomini di Raffaele Lombardo che non vogliono rientrare nell’area Berlusconi. La direzione nazionale dell’Mpa, riunita  a Roma alla presenza di Lombardo, ha dato delega in bianco ai due segretari Rino Piscitello e Agazio Loiero a trattare per le alleanze: ed è noto l’orientamento dei due segretari verso il centrosinistra. L’Mpa, fino a giovedì considerato a un passo dall’accordo con Berlusconi, ora potrebbe dirottare verso l’ingresso nella lista Tabacci e l’apparentamento col Pd. Anche in questo caso la partita si gioca per la conquista del Senato.

Da registrare la protesta dell'agrigentino Giuseppe Arnone sulle candidature del Pd in Sicilia di Mirello Crisafulli e di Angelo Capodicasa. A Palermo  davanti
all'abitazione dell' ex procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso,  Giuseppe Arnone, leader degli ambientalisti ad Agrigento,  ha affisso degli enormi poster scrivendo: «Caro Procuratore Pietro Grasso, liberaci di loro».

Nel centrodestra fioccano le prese di distanze dall’accordo fra il Pdl e Miccichè. Il più duro è stato l’ex presidentedell’Ars Francesco Cascio: «Allearsi alle Politiche
con chi ha concorso alla nostra sconfitta alle Regionali è davvero difficile da digerire per molti». Cascio è stato spesso accostato in questi giorni all’Udc ma lui ha
smentito. Dura la reazione anche di Nello Musumeci, candidato del centrodestra alle Regionali: «L’accordo con Miccichè è una vergogna, ha consegnato la Regione a Crocetta ». E anche in Grande Sud, la formazione di Miccichè, fioccano i distinguo: dopo Michele Cimino, pure Titti Bufardeci ha espresso «riserve sull’accordo. Spero Miccichè convochi un vertice al più presto».
L’area centrista, o montiana, presenterà una lista unica per il Senato e probabilmente tre liste allaCamera.L’Udc dovrebbe candidare tutti i big, deputati regionali
compresi e forse anche l’assessore Dario Cartabellotta. I finiani puntano sugli uscenti e proveranno a recuperare Alessandro Aricò, Livio Marrocco e Luigi Gentile,
non rieletti all’Ars. La lista di area Montezemolo, a cui lavora Massimo Plescia,punterà su Ettore Artioli e potrebbe ottenere la candidatura anche del generale
della Guardia di Finanza Ugo Marchetti che per un breve periodo è stato assessore della giunta Orlando.