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07/01/2013 05:32:16

Le trattative di Ingroia. Ecco chi sono i possibili candidati "arancioni" in Sicilia, e non solo...

Gli unici partiti che ne faranno parte sono l’Idv di Orlando che candiderà Fabio Giambrone e Pippo Russo e Rifondazione comunista in asse con i Verdi di Bonelli. Poi molte associazioni: Terza primavera
che punterà su medici in lista, Cambiare si può e Alba. Ingroia sta tentando di convincere la moglie di Moratti, Milly a scendere in pista in Lombardia insieme con Gabriella Stramaccioni, cugina dell’allenatore dell’Inter e direttrice di Libera, la fondazione di don Ciotti. Proprio qualche giorno fa Stramaccioni ha lasciato tutti gli incarichi in Libera: "Ho accettato la proposta di Antonio Ingroia a presentarmi nella sua lista "Rivoluzione Civile". Antonio Ingroia me lo ha chiesto ripetutamente e convintamente perché pensa che qualora questa lista possa raggiungere il quorum per entrare in Parlamento, (4%), ci possa essere una maggiore opportunità di affrontare i temi dei quali ci siamo occupati in questi anni (soprattutto lotta alle mafie e alla corruzione)". Sarà candidato anche Pietro La Torre, figlio di Pio La Torre.

I due posti “garantiti” in Sicilia, secondo i sondaggi, potrebbero andare a Fabio Giambrone, che per questo si candiderebbe alla Camera e non più al Senato, e a Giovanna Marano in quota Rifondazione. Ma in lista dovrebbero trovare posto anche il segretario regionale del partito di Ferrero, Antonio Marotta, e alcun personalità legate direttamente a Ingroia come la vedova Montinaro, Tina, oltre a Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso da Cosa nostra. Poi si va da Ilaria Cucchi, la sorella di Stefano, il ragazzo morto per via dei maltrattamenti il 29 ottobre 2009, fino a Flavio Lotti. Ci metteranno probabilmente la faccia però altri personaggi come Antonio Di Luca, operario della Fiat di Pomigliano D’Arco, e il giornalista d’inchiesta Sandro Ruotolo. “Qui vogliamo puntare su personalità che in questi anni si sono impegnate nella lotta alla ’ndrangheta e alle sue commistioni con la politica e sui sindaci che hanno dimostrato che si può governare senza sporcarsi le mani con gli affari e i boss”, ha spiegato lo staff della Rivoluzione Civile al Fatto Quotidiano. 

Per il resto, sarà proprio Ingroia a valutare personalmente i candidati valutando la lo loro storia di impegno civile.
 A giorni Ingroia avrà a disposizione anche una sede ufficiale proprio nel centro di Roma, e tutto sarà pronto per cominciare ufficialmente. Intanto però quelli della lista Rivoluzione Civile, gli attivisti e i militanti sono ottimisti, contenti degli oltre 25.000 contatti sul web negli ultimi due giorni, segno che l’avventura politica di Ingroia piace, e c’è voglia di partecipare. Ovviamente Ingroia sarà capolista in tutte le circoscrizioni. 

Non sarà della partita invece Sonia Alfano, che probabilmente sarà candidata al Senato al numero due dietro Beppe Lumia nella Lista Crocetta (o al numero tre, se Crocetta dovesse scegliere di correre simbolicamente come capolista). Ma ci sono altre importanti defezioni: Luciano Gallino, Ugo Mattei, Paul Ginsborg, nelle ultime ore, insieme ad altri numerosi intellettuali hanno abbandonato l'idea di partecipare attivamente al movimento dell'ex magistrato palermitano. Di base la critica in merito alla "mancanza di discontinuità nella selezione delle candidature".  La rivoluzione non può partire dalla riproposizione di "forme e modalità politiche vecchie". Ovvero attraverso una selezione delle candidature basata su "accordi tra le segreterie dei partiti". Una prassi che cancella la volontà di mettere in atto una "reale discontinuità dei contenuti e delle forme democratiche che noi auspicavamo". La Rivoluzione è quella Civile di Antonio Ingroia. E l'accusa è lanciata da Luciano Gallino, Ugo Mattei, Marco Rovelli e altri aderenti al movimento "Cambiare si può"..