Per la stessa vicenda la segnalazione è stata inviata, per i possibili risvolti penali, alla Procura della Repubblica di Marsala. “Questa Procura – si legge nella lettera notificata, a fine settembre, al segretario generale del Comune – da attendibile segnalazione, ha appreso che Macaddino, il responsabile del procedimento ing. Calandrino ed altri, hanno definito appalti di lavori, tramite accordi bonari, che hanno causato elevati danni erariali”. Si tratta dei lavori di sistemazione del cimitero comunale; quelli per l’eliminazione di barriere architettoniche, ed altro, nella scuola media ‘Giuseppe Grassa’; ed infine, per i lavori di sistemazione della via Salemi. “Si chiede di acquisire – continua la missiva della magistratura contabile – dettagliata relazione in merito ai tre appalti”.
Le contro deduzioni, richieste ai destinatari della lettera, devono far parte di una ‘relazione’ nella quale siano “indicate le generalità anagrafiche complete di ogni dipendente comunale che ha curato l’esecuzione degli appalti (in primo luogo di Calandrino) e dei soggetti che hanno sottoscritto per conto dell’Amministrazione gli accordi bonari (in primo luogo l’ex sindaco Macaddino)”.
I rischi cui vanno incontro l’ex primo cittadino e gli altri sono di natura patrimoniale – nel caso vi fosse una condanna definitiva nei loro confronti – ne risponderebbero con i loro averi. “Nel rammentare le responsabilità anche patrimoniali – conclude il sostituto Procuratore generale della Corte dei Conti, Alessandro Sperandeo – che gravano su coloro che ritardando-aggravando l’esecuzione degli adempimenti richiesti, impediscono di perseguire gli autori del danno, si assegnano 45 giorni, a partire dalla ricezione della presente, per la risposta”.
Il termine è scaduto da più di due mesi ormai e, nei prossimi giorni, quindi, dovrebbero conoscersi le decisioni di merito della Corte.
Alessandro Accardo Palumbo
Quotidiano di Sicilia