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16/01/2013 05:28:08

Papania, il Pd decide sulla candidatura. Milazzo e Gucciardi: "Campagna denigratoria"

 Sono 12, in tutta Italia, i candidati con pendenze giudiziarie, indagini in corso, condanne, che il Pd sta valutando se candidare o meno. Oltre alla legge sulla incandidabilità dei condannati c'è anche il codice interno del partito che (quando applicato...) è molto rigido. Ecco perchè a Roma stanno acquisendo in questi giorni tutti gli elementi utili per una riflessione serena, dicono fonti interne al Pd. Il presidente della commissione, Luigi Berlinguer, terminata l'attività istruttoria, invierà le carte al segretario Bersani, che poi farà le sue valutazioni. 

 Nino Papania è candidato alle prossime elezioni al secondo posto nella lista siciliana del Pd, subito dietro a Corradino Mineo. L'ultima vicenda di cronaca che lo riguarda prense spunto da  un rapporto della Procura di Palermo datato 9 settembre 2011.  All’interno del documento i carabinieri individuerebbero Papania come "Deus ex Machina" di un complesso intreccio di assunzioni clientelari e mancate penali legate alle attività della società  Aimeri. Sono riportate delle intercettazioni che  vedono Colimberti - amministratore di Aimeri - cercare di raccomandare ad Alestra - all'epoca dirigente dell'Ato - di “mantenere rapporti con il senatore e chiudere un accordo sia sulla stesura dei contratti di appalto e sia per l’assunzione delle persone segnalate”. C'è poi un dialogo tra Colimberti ed il senatore in cui,  Papania protesta con il capo area di Aimeri per la "indecente situazione di Alcamo” e Colimberti prende tempo ma il senatore ordina: ‘bisogna prendere una squadra di reperibilità’" cioè contratti nuovi.

A schierarsi in difesa di Papania sono i suo compagni della corrente "Innovazioni" all'interno del Pd, il deputato dell'Ars Antonella Milazzo e il suo capogruppo Baldo Gucciardi, che minacciano addirittura azioni legali del partito contro una "inaccettabile campagna denigratoria". Ecco il testo del loro comunicato: 

La candidatura nelle liste del PD del Sen. Antonino Papania ha scatenato una inaccettabile campagna denigratoria che getta ingiusto discredito sulla sua persona e sulla serietà e correttezza di un intero partito. Una vera e propria macchina del fango basata su un mix velenoso di notizie false o riesumate ad arte. Una denigrazione diffamatoria basata su argomenti palesemente pretestuosi , peraltro ritenuti del tutto inconsistenti dalle istituzioni competenti. Inoltre il patteggiamento del Sen.Papania,per una pena di 2 mesi e 20 giorni e non di 2 anni come riportato,riguarda un reato estinto per susseguente riabilitazione. Il profilo personale e politico del Senatore Papania è noto a chiunque come sia perfettamente compatibile con il codice etico del PD, unico partito peraltro, nel panorama politico nazionale, ad applicare regole certe e severe per la scelte delle candidature.
La candidatura del Senatore Papania è frutto dello straordinario successo ottenuto alle elezioni primarie per la scelta dei parlamentari dello scorso 30dicembre. Successo che rende merito al valore di chi ha contribuito, con generosità e saggezza, a mettere in campo un gruppo dirigente aperto ai giovani e alle donne, protagonisti, in tutta la provincia,della vita politica nel partito e nelle istituzioni. Onestà intellettuale vorrebbe che venisse riconosciuto questo prezioso lavoro svolto dal Sen. Papania che ha fatto del Pd trapanese un partito strutturato,radicato nel territorio,che ha accettato la sfida del rinnovamento. E’ evidente come alla luce di tutto questo e di attacchi così ingiusti, infondati e strumentali verso un illustre, serio e onesto parlamentare, quale è il Senatore Papania, il partito stia valutando l’eventualità di tutelare, nelle preposte sedi, la propria immagine.