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30/01/2013 05:38:36

Piano degli aeroporti. Il "Vincenzo Florio" di Trapani Birgi è tra gli scali di interesse nazionale

 Il progetto crea una sorta di Premier League degli aeroporti (in tutto sono 31), definendo gli scali che manterranno concessione nazionale e saranno oggetti di interventi di ammodernamento e infrastrutturazione a carico dello Stato. Questo elenco comprende: Bergamo, Bologna, Genova, Milano Linate, Malpensa, Napoli, Palermo, Roma Fiumicino, Torino, Venezia, Alghero, Bari, Brindisi, Cagliari, Catania, Firenze, Lamezia Terme, Olbia, Pisa, Roma Ciampino, Trapani, Treviso, Verona, Ancona, Pescara, Reggio Calabria, Trieste Lampedusa, Pantelleria, Rimini e Salerno. Gli altri aeroporti dovranno volare con le loro ali e grazie ai fondi (quando ci sono) degli enti locali che se ne dovranno far carico. 

“L’inserimento dell’aeroporto di Trapani-Birgi tra i 31 scali di maggiore interesse nazionale è indubbiamente un grande risultato per la provincia di Trapani, ricca di risorse e di bellezze paesaggistiche, e di tante strutture recettive predisposte per l’ elevato afflusso di visitatori. Negli ultimi anni difatti la gestione dell’aeroporto si è fortemente potenziata, riuscendo a reggere il confronto rispetto alle altre strutture siciliane; Sono certo pertanto che questo obiettivo raggiunto sortirà effetti immediati non solo sull’economia e sul turismo locale, ma fungerà da nuovo stimolo per ottimizzare ulteriormente i servizi offerti. Mi auguro inoltre che quest’esito funga da stimolo per i Comuni del trapanese, che vogliano investire su questo progetto, entrando a pieno titolo, come soci pubblici nell’Airgest, rafforzando le quote di compartecipazione, al momento detenute dalla Provincia di Trapani e dalla Camera di Commercio”. Queste le parole del deputato regionale Paolo Ruggirello.

L'atto di indirizzo è stato varato dal ministro alle infrastrutture e trasporti Corrado Passera e sarà inviato ora alla conferenza Stato-Regioni per l'intesa finale. "Sono state poste le basi per una riforma attesa da 30 anni", ha detto Passera. L'esecutivo ha individuato trentuno aeroporti di interesse nazionale (tra cui Malpensa, Fiumicino e Venezia), che saranno oggetto di interventi infrastrutturali e non prevede la costruzione di nessun nuovo scalo. Gli aeroporti esclusi dalla lista di interesse nazionale invece dovranno essere trasferiti alle Regioni competenti o ai rispettivi enti locali, che ne valuteranno la diversa destinazione d'uso e/o la possibilità di chiusura. Stop quindi alla realizzazione di nuovi scali tra cui in particolare Grazzanise e Viterbo. Tra i grandi assenti nella Serie A degli scali tricolori ci sono Brescia, Bolzano, Crotone, Cuneo, Foggia, Parma, Perugia e Siena, il cui destino è affidato ora alle decisioni (e alle tasche) delle autorità locali.

"L'atto di indirizzo è stato concepito al fine di ridurre la frammentazione esistente e favorire un processo di riorganizzazione", scrive una nota del ministero. In Italia operano al momento 112 aeroporti di cui 11 ad uso esclusivo militare. Il provvedimento sarà sancito da un decreto della Presidenza delle Repubblica. La riforma di Passera, vista le forti resistenze incontrate finora nella razionalizzazione del caotico sistema delle infrastrutture aeree nazionali, ha il pregio almeno di far chiarezza regolamentare anche se presumibilmente non avrà vita facile.

"Concentriamo sforzi e investimenti sugli aeroporti che rientrano nei piani infrastrutturali europei e, al tempo stesso, confermiamo il ruolo degli scali territoriali che servono importanti realtà locali - ha spiegato Passera - . Attraverso la razionalizzazione dei servizi, un piano di infrastrutturazione a medio periodo, la costituzione di reti aeroportuali, l'Italia può davvero ambire ad avere un sistema all'avanguardia e competitivo a livello internazionale, evitando sprechi di risorse pubbliche. La collaborazione con le Regioni sarà fondamentale". Tutti gli aeroporti dovranno varare un piano di riequilibrio economico-finanziario "favorendo l'ingresso di capitali privati" e il piano incentiverà la preparazione di "reti aeroportuali" tra infrastrutture omogenee a livello territoriale.