E i contributi elargiti a pioggia durante la sua amministrazione. Su tutti c’erano quelli approvati nell’ultimissima riunione di giunta. Il 30 agosto scorso Turano approvò la concessione di contributi ad associazioni, gruppi musicali, parrocchie, associazioni sportive e tanti altri per la leggerissima somma di quasi 900 mila euro. Il tutto pochi minuti prima di dimettersi da presidente della Provincia di Trapani, uno degli enti più spendaccioni della Sicilia, per candidarsi nelle fila dell’Udc all’assemblea regionale siciliana. Il caso fece il giro di Italia, anche per i contributi concessi per manifestazioni mai tenute, come la sagra della cascatella a Petrosino. Adesso Turano è tornato al grembo di mamma Regione, all’Ars. E la sua attività parlamentare è frenetica. Tant’è che ha prodotto 19 disegni di legge. Nessuno come lui. Tra tutti ne spunta qualcuno che non ti aspetti. Come quello dal titolo “Riordino e contenimento della spesa dei Comuni e delle Province regionali”. La redenzione di Turano, che propone un contenimento delle spese degli enti pubblici, dopo anni di acquisti e spese a go go. “Il disegno di legge si propone, alla luce delle esperienze ormai ampiamente maturate, un riordino degli Organi di rappresentanza elettive delle Province regionali istituite con l.r. 6 marzo 1986 n. 9 e degli organi di governo delle stesse e dei Comuni, in modo da rendere questi organismi più adeguati alla realtà dei territori e delle competenze amministrati, rendendoli più efficienti e funzionali senza farne venire meno la necessaria partecipazione democratica”. Bene. Quindi per Turano, in sostanza, per ridurre gli sprechi delle province e dei comuni bisogna riordinare gli organi di rappresentanza tagliando i costi della politica. Lasciando intatte le voci di spesa riguardanti i contributi a pioggia. Infatti nel suo disegno di legge si prevede di ridurre a 30 i consiglieri delle province con oltre 600 mila abitanti; a 25 quelli delle province dai 400 mila ai 600 mila abitanti; 20 nelle altre province; le giunte dovranno durare 4 anni e non 5. Ci sono inoltre delle modifiche al numero degli assessori nelle giunte provinciali e comunali. Adeguamento delle indennità degli amministratori in relazione al numero di abitanti. Taglio dei gettoni di presenza. Il disegno di legge è stato presentato il 21 gennaio e punta a dare una vera sforbiciata alle spese della politica. Peccato però che qualche giorno prima Mimmo Turano ha presentato un altro disegno di legge, e qui di tagli non se ne parla. Anzi si chiedono contributi alla Regione. Per le scuole in rovina di mezza Sicilia? Per ristrutturare gli alloggi popolari? Per sistemare le strade? No, per le bande musicali. Il titolo del disegno di legge del 2 gennaio è, appunto, “Norme a sostegno delle bande musicali”. E qual è la finalità: “concedere contributi – si legge nel testo - in favore dei corpi bandistici operanti in Sicilia, finalizzati all'acquisto di strumenti musicali, attrezzature, divise ed al pagamento delle competenze spettanti ai maestri dei corpi bandistici medesimi”. Insomma, una redenzione a metà per Turano.