Oggi più che mai, risulta evidente il ruolo subalterno al Pd e con evidente ed inevitabile apertura al centro di Monti.
Lasciamo SEL, un partito che abbiamo amato e in cui abbiamo fortemente creduto. Tuttavia, per quanto ci riguarda, non intendiamo, in questa delicata fase elettorale, alimentare polemiche e veleni. Riteniamo, piuttosto, che sia più opportuno gettare ponti a sinistra e non bruciare pozzi.
Ci auspichiamo che il prossimo Governo del paese sia artefice di una nuova fase politica pronta a contrastare la crisi e proiettata verso il riequilibrio delle equità sociali nel rispetto dei lavoratori e delle fasce più deboli. Vogliamo un governo che guardi a sinistra e che non si faccia affascinare da facili accordi con Monti, con colui che è stato la sintesi di un sistema politico/finanziario che fino ad oggi ha governato il nostro paese.
Liberamente rimaniamo a sinistra e non aderiamo ad alcun partito, tuttavia, crediamo che il fermento e l’entusiasmo che ha visto nascere il movimento arancione, che si è catalizzato attorno alla figura di Ingroia e che vede protagonisti le forze sane della società civile, possa essere un valore aggiunto per la costruzione di un nuovo soggetto politico, di un nuovo modo di concepire la politica. Una politica genuina, che porti nelle istituzioni le esperienze nate dal basso, nel volontariato, nel precariato, nei movimenti, nelle scuole e nelle università. Riconosciamo in questo movimento il naturale proseguimento del progetto politico nato a Petrosino dieci mesi fa e che ha visto Gaspare Giacalone e i giovani di Petrosino protagonisti di un reale percorso di cambiamento e di rinnovamento della classe politica.
Noi crediamo che il voto utile, il voto giusto sia quello libero e, quindi libera-mente restiamo a sinistra.
Katia Zichittella
Massimo Mezzapelle
Natale Marino
Federica Cappello