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05/03/2013 07:00:10

Verso l'abolizione delle province siciliane. Al loro posto "liberi consorzi". Crocetta: "E' il mio tsunami"

“Ieri sera abbiamo approvato un 'pacchetto Tsunami' – ha esordito Crocetta – Non si tratta solo della riforma delle Province, che lasceranno il posto ai Consorzi, composti da Comuni che, insieme, abbiano una popolazione di almeno 150mila abitanti. Verranno costituite anche le aree metropolitane di Palermo, Messina e Catania”. I soldi risparmiati, con la conseguente abolizione delle indennità di consiglieri e presidenti, ammonteranno a dieci milioni e 300mila euro.
Altre novità: “Siamo intervenuti sull'articolo 37 dello Statuto. Le aziende che lavorano in Sicilia dovranno pagare le tasse a noi. Questo consentirebbe entrate per oltre un miliardo e mezzo di euro. Abbiamo istituito il Fondo contro la povertà e l'emarginazione e il salario di sussistenza, che verrà erogato in cambio di lavoro: per esempio, per tre mesi occuperemo 40mila disoccupati per la pulizia dei Comuni siciliani. Accorperemo le 15 partecipate in cinque maxi partecipate, risparmiando sugli affitti e la gestione degli immobili. Abbiamo abrogato il milione di euro di contributo al Cerisdi e il contributo di 500mila euro l'anno erogato alla famiglia Lauricella per l'affitto degli uccelli di Palazzo d'Orleans. Abbiamo abolito il Cda dell'Istituto zooprofilattico e del Cefpas. E anche tutti gli Iacp. Abbiamo istituito i Trinacria bond: buoni emessi dall'Irfis che avranno come garanzia il patrimonio degli enti abrogati. Stiamo lavorando a una legge che equipara gli stipendi dell'Assemblea Regionale Siciliana a quelli della Regione”.
 

09,00 - Come era emerso durante il vertice di maggioranza di ieri pomeriggio, in serata la giunta regionale, riunita dal presidente Rosario Crocetta, ha approvato
il disegno di legge che abolisce le nove Province regionali, sostituendole con liberi consorzi tra comuni, come prevede lo statuto speciale.

 Il disegno di legge sara' trasmesso oggi  alla commissione Affari istituzionali dell'Ars.

L'improvvisa accelerata di Crocetta sul provvedimento, dietro sollecitazione dei deputati del Movimento Cinque Stelle, ha lasciato più di una perprlessità nei partiti della maggioranza, Pd e Udc. Nel Pd è stato Davide Faraone, neo eletto deputato, a fare il punto sul malessere dei democratici: "Il partito democratico siciliano? Un partito di pazzi. Nella passata legislatura all'Ars, siamo stati l'unico gruppo parlamentare a presentare una mozione per l'abolizione delle province. Siamo andati sotto, ma abbiamo costretto l'aula a votare la mozione. Altra legislatura, Rosario Crocetta ("nostro" presidente), indice le elezioni provinciali, dimenticandosi dell'abolizione, salvo poi fare un passo indietro su proposta dei Grillini. Saldo operazione Pd -100 M5S +100. Poi ci chiediamo come mai perdiamo le elezioni e come mai il movimento 5 stelle è primo partito in Sicilia".

A favore dell’abolizione si erano già espressi i deputati 5 stelle che avevano anche depositato un apposito disegno di legge in commissione. Una parte dei risparmi sarebbe utilizzata per finanziare il reddito minimo di cittadinanza, per una spesa di circa 130 milioni di euro. Il risparmio sarà di 12 milioni solo se si calcola il taglio del costo delle indennità per presidenti, assessori e consiglieri.

Ai consorzi sarebbero intestate competenze in tema di rifiuti ed edilizia sociale, per esempio, sopprimendo numerosi enti, dagli Ato agli Iacp.

Sempre nella Giunta di ieri è stato deciso di  dare attuazione all’art.37 dello Statuto speciale, in base al quale le imposte delle ”imprese industriali e commerciali, che hanno la sede centrale fuori del territorio della Regione, ma che in essa hanno stabilimenti ed impianti” devono essere riscosse ”dagli organi di riscossione” della Regione.

BONANNI.  ''La decisione della Regione Sicilia di sopprimere le province, con la contestuale previsione dei consorzi di comuni, e' certamente una svolta positiva, a condizione naturalmente che questa necessaria riorganizzazione valorizzi le competenze e le professionalita' dei tanti lavoratori che svolgono una funzione di servizio per la comunita'''. Lo sottolinea in una dichiarazione il Segretario Generale della Cisl, Raffaele Bonanni.

''Da anni la Cisl sostiene che le province e tutte le societa' collegate devono essere soppresse, riducendo i costi abnormi e scandalosi della gestione di questi enti che gravano solo sulla collettivita'. Ma tutto deve avvenire nella massima trasparenza, senza penalizzare i lavoratori.

Sopprimere le province non deve significare cancellare i servizi per le imprese ed i cittadini. Non possiamo buttare il bambino e l'acqua sporca. Noi chiediamo - conclude Bonanni - che la riorganizzazione deve consentire un migliore utilizzo delle persone, attraverso una ricollocazione dei lavoratori che tenga conto dei bisogni delle imprese, del territorio e dei cittadini. Per questo la Cisl chiede subito l'apertura di un tavolo di confronto in Sicilia ed in tutte le regioni che intendono abolire le province''.