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29/03/2013 05:35:16

Processo “Campus Belli”. Il Pm Sabella procede nei confronti dei testi Iossa e Curaba

Il 16 dicembre 2011 un’operazione della DDA di Palermo portò all’arresto tra gli altri, dell`ex sindaco di Campobello di Mazara, Ciro Caravà, che era a capo di una giunta di centrosinistra. In seguito il Comune venne sciolto per infiltrazioni mafiose. Dalle indagini, infatti, era emerso che il sindaco Caravà, secondo l`accusa, intratteneva rapporti con esponenti della locale famiglia mafiosa capeggiata da Leonardo Bonafede, anch`egli imputato, assieme a Cataldo La Rosa e Simone Mangiaracina, considerati il "braccio operativo" di Bonafede, Gaspare Lipari, che avrebbe svolto una funzione di "collegamento" tra il sindaco e il capomafia. Gli altri imputati del processo sono: Antonino Moceri e Antonio Tancredi.  Durante l’ultima udienza sono stati ascoltati quattro testimoni. E’ stato fatto il controesame delle parti al Capitano Giglio, che ha ricostruito le indagini del suo ufficio su imput della Commissione prefettizia sul Comune di Campobello Di Mazara. Le indagini, ha detto Giglio, erano rivolte su alcune Società che per anni si sono aggiudicate appalti pubblici comunali.

 

Una era la Comed Edil, una società consortile nata nel 2004 che si trasforma a responsabilità limitata nel 2006 e che prenderà molti degli appalti, tra cui quello relativo al rifacimento della rete fognante, da quando venne eletto sindaco Ciro Caravà. L’altra associazione su cui risponde il Capitano Giglio e la PA Belice Soccorso. “Dalla lettura della commissione prefettizia  - riferisce il teste - abbiamo accertato che dal novembre 2006 a marzo 2008 acquisce appalti per centinaia di migliaia di Euro. La cosa è subito apparsa anomala, visto che era una Onlus, e ci siamo accorti che vi erano tra i soci fondatori 5 nipoti di Leonardo Bonafede, tra cui Andrea Bonafede, la sorella del sindaco Caravà ed altre persone imparentate con questi soggetti”. La testimonianza di Giuseppe Iossa, commerciante di olive, è incentrata sui rapporti che il teste intratteneva con alcuni degli imputati e le ditte Eurofarida, Agricola Siciliana e Curaba. Rispondendo alle domande del Pubblico Ministero Marzia Sabella, ha detto di non aver ricevuto visite in Campania da parte dell’imputato Tancredi e di non ricordare di aver ricevuto dei solleciti di pagamento da parte del Mangiaracina. Più volte il Pm ha contestato le dichiarazioni del teste leggendo le trascrizioni di alcune intercettazioni  in cui lo stesso parla con l’imputato Simone Mangiaracina. Alla fine del suo esame il PM Sabella comunica al Presidente Natoli la decisione di trasmettere gli atti all’ufficio per procedere nei confronti del testimone.

 

Anche l‘esame del teste Biagio Panìco, anche lui ex commerciante di olive, verte sui rapporti intrattenuti con le aziende olearie di Campobello e Castelvetrano, e con il Mangiaracina che era un intermediario tra i commercianti e le aziende locali. Ultimo teste è stato Giuseppe Curaba, imprenditore, titolare della Curaba Srl di Castelvetrano che si occupa della commercializzazione di olive, e per un periodo presidente del “Distretto Terre D’Occidente” istituito dalla Regione Sicilia. Ha risposto alle domande del Pm, dicendo di non aver partecipato a riunioni per la costituzione di un consorzio su invito dell’imputato La Rosa.  Anche per questa testimonianza il Pm ha fatto una contestazione, ricordando che i Carabinieri hanno avuto modo di rilevare la sua presenza il 20 marzo 2007 davanti al ristorante Rizzaglio di Torretta Granitola, dove effettivamente si è tenuta la riunione.

 

Il teste durante il suo esame ha detto al PM Sabella di non conoscere l’imputato Cataldo la Rosa, salvo riconoscerlo quando gli è stato indicato. Su questo punto il Giudice a latere Roberto Riggio ha ricordato al teste, che in diverse conversazioni telefoniche intercettate, La Rosa dice che è andato a trovarlo e di avergli parlato. Alla fine dell‘esame anche per Curaba il PM ha deciso di procedere nei suoi confronti. La prossima udienza è stata fissata il 10 Aprile e verrano citati i testi del PM: il Luogotenente Vito Cito, il Capitano Rosario Di Ganci  e il Maresciallo Macci.