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12/04/2013 04:24:37

Diffamazione, rinviata la sentenza per il Sindaco Adamo. Trapani: forestali assolti dall'accusa di falso. Droga, condannato valdericino

 La condanna a una multa di 516 euro era stata invocata  dal pm Calò per il sindaco Giulia Adamo,accusata di diffamazione a seguito della querela sporta dal consigliere comunale Paola Daniela Cudia. 

Quest'ultima, infatti, nel gennaio 2009, fu definita «imbecille» dalla Adamo nel corso di un'intervista rilasciata a Rmc 101.. L'ira del sindaco esplose dopo la scelta della Cudia di lasciare il partito. A difendere la Adamo è l'avvocato Luigi Cassata, che ha chiesto l'assoluzione «perché il fatto non sussiste» o in subordine «perché il fatto non costituisce reato in quanto polemica politica».

 

TRUFFA FORESTALI. Vincenzo Torri, direttore dei lavori dell' Azienda Forestale Demaniale, è stato assolto dalle accuse di falso, truffa ed abuso d'ufficio.

Era accusato di avere attestato la presenza di un operaio mentre lo stesso si trovava in vacanza in Argentina. La sentenza è stata emessa  dal Tribunale di Trapaniche ha anche assolto Carlo Cappabianca, chiamato a rispondere solo di concorso in abuso d'ufficio. Il processo scaturiva da un'indagine relativa ad alcuni presunti illeciti compiuti da personale della Forestale. Torri era accusato di avere falsamente attestato la presenza sul posto di lavoro di Vito Monticciolo, un operaio in servizio presso il vivaio di Castellammare mentre il lavoratore si trovava in realtà in vacanza all'estero. Il dirigente, assistito dall'avv. Donatella Buscaino, ha spiegato, nel corso del dibattimento, che non era lui ad attestare le presenze degli operai.
«Io non sto nei cantieri, semmai faccio qualche visita. Le presenze vengono annotate dai capi squadra che le comunicano ai periti forestali. Io mi limito a prendere atto dei dati e ad indicare in quali capitoli vanno imputate le spese". Il dirigente era anche accusato di avere disposto la pulitura di un'area privata nella disponibilità di Carlo Cappabianca. "Non lo conoscevo", ha spiegato Torri. "Gli ho parlato al telefono in occasione dell'avvio delle operazioni di pulitura dei viali parafuoco. Mi è stato detto che per velocizzare le operazioni sarebbe stato necessario accedere nell'area del signor Carlo Cappabianca. Io, in quanto responsabile dell'ufficio, ho provveduto a contattarlo chiedendogli l'autorizzazione». L' area ripulita dagli operai, ha spiegato l'altro imputato, Carlo Cappabianca, nel corso del dibattimento, era demaniale e non privata. Spiegazioni che hanno convinto anche la pubblica accusa. Il Pm Andrea Norzi, al termine della sua requisitoria, aveva chiesto l'assoluzione di entrambi gli imputati. 

DROGA. Giuseppe Manzo, 27 anni, di Valderice, è stato condannato, dal giudice per le udienze preliminari di Trapani Lucia Fontana, a quattro anni e due mesi di reclusione ed al pagamento di una multa di diciottomila euro.Spacciava droga a giovani, alcuni dei quali anche minorenni.  Il giovane, tratto in arresto due anni fa dai carabinieri insieme con un amico, ha chiesto di definire la sua posizione con rito alternativo beneficiando di una riduzione della pena. Condannato, a quattro anni e tre mesi, in continuazione con una precedente sentenza, anche Andrea Mottola, fornitore di droga, da cui si approvvigionavano i due spacciatori.

COMMISSIONE MEDICA.  È slittata al prossimo 29 maggio l'apertura del processo a carico del presidente della Commissione medica locale Antonino Passavanti e dei dottori Elio Mendola e Antonio Giacalone che sono stati chiamati a rispondere di falso.
Il procedimento scaturiva da un'indagine avviata a seguito delle denunce che era stata avanzata da alcuni utenti. Passavanti, Mendola e Giacalone sono accusati di «avere falsamente attestato, nei certificati medici rilasciati a due utenti che la relativa visita compiuta era stata effettuata da tutti i componenti mentre in realtà taluno dei firmatari risultava assente all'atto del controllo». Il rinvio è stato causato dalla decisione del  giudice Franco Messina di astenersi.
Il procedimento riguardava in origine anche altri fatti più gravi per i quali i tre medici, chiamati a rispondere insieme con altri, sono stati prosciolti. Adesso il processo prosegue solo per il reato di falso.