Alla sbarra, in Tribunale, la titolare di un'impresa di pulizie, Anna Matteo, e il marito, Gaspare Lo Grasso, di fatto, secondo le testimonianze delle vittime, il gestore dell'azienda. I fatti sono relativi al 2005, quando l'impresa di pulizie marsalese vinse l'appalto al parco archeologico di Selinunte. Nel corso del processo, alcune lavoratrici avevano confermato le accuse.
«Percepivo meno denaro di quanto dichiarato in busta paga - dichiarò Laura Marciante - A pagarmi, in contanti, davanti l'ingresso del parco archeologico, era Lo Grasso, al quale dicevo che ciò non mi sembrava giusto. Lui, gridando, mi rispondeva che se non mi stava bene, me ne potevo andare. Era arrabbiato. Mi disse di non parlare con nessuno di questa situazione. La moglie era presente, ma stava in silenzio. Un giorno, poi, Lo Grasso mi fece firmare un foglio in bianco». Forse, il foglio poi utilizzato per la stampa della lettera di dimissioni. «A un certo punto - concluse la teste - mi dissero che non c'era più lavoro perché non presero più l'appalto». Sulla stessa falsariga la testimonianza di Cristina Marciante. «Lo Grasso - ha affermato quest'ultima - mi disse, con tono arrabbiato, che se volevo lavorare, mi dovevo accontentare…». Le dipendenti, però, non si accontentarono e sporsero denuncia.
DELITTO BONGIORNO. Si è aperto dinanzi alla Corte d'Assise di Trapani il processo a carico di Valentin Florian Bucur, il giovane romeno di 22 anni chiamato a rispondere dell'omicidio di Giuseppe Bongiorno. Tra i primi testi chiamati a deporre ci sarà il fratello della vittima il prossimo 8 maggio. La prima udienza è stata dedicata alle questioni preliminari. Il pubblico ministero Franco Belvisi ha anticipato che intende provare la colpevolezza dell'imputato. Giuseppe Bongiorno fu ritrovato morto, il 21 febbraio dello scorso anno, all'interno della sua abitazione, nel centro di Castellammare. Secondo gli inquirenti, il delitto sarebbe maturato durante una rapina. Nel corso della notte tra il 19 ed il 20 febbraio Valentin Florian Bucur si sarebbe recato, insieme con il suo connazionale, nell'appartamento di Bongiorno. I due avevano un appuntamento. Dopo avere consumato un rapporto sessuale con la vittima, Valentin Florian Bucur avrebbe legato l'anziano, con l' aiuto del suo complice, intimandogli di consegnare i soldi che custodiva in casa. Giuseppe Bongiorno si sarebbe opposto. Un rifiuto che ha pagato con la vita. La corte ha disposto la trascrizione di alcune intercettazioni. Il prossimo 8 maggio saranno chiamati a deporre i primi testi. Saranno sentiti Onofrio Bongiorno, fratello della vittima, un operatore del 118 ed un assistente della Polizia tra i primi ad intervenire.
FRODE. Tre persone di Pantelleria sono finite sotto processo per frode in commercio. Sono accusate di avere venduto a diverse aziende vini spacciandoli per Doc. Alla sbarra sono Giotto Duccio Ascanio Bini, di 42 anni, Gabrio Bini, di 73, amministratore di fatto, e Giovanni Battista Belvisi, di 45, agronomo dell'azienda che secondo gli investigatori avrebbe consegnato a diversi acquirenti vino imbottigliato denominato «Serragghia moscato doc», «Serragghia rosso fanino vinificato in anfora Igt», «Serragghia zibibbo Igt» diverso per origine e qualità da quelle dichiarate.