Vittima Giuseppe Ancona che, dopo aver riportato gravi ferite precipitando dalle scale prive di adeguata protezione, ottenne dall'Inail un risarcimento di quasi mezzo milione di euro.L'incidente avvenne il 2 giugno del 1992 nella sede di Marsala. Quel giorno Giuseppe Ancona, funzionario tecnico dell'Irvv, precipitò da una scala riportando gravi ferite.
Dopo anni di contenzioso giudiziario nel 2003 l'Irvv chiuse la vicenda con una transazione di 275mila euro a favore dell'Inail, dopo aver pagato 33mila euro di parcelle al proprio legale. Ora la Sezione giurisdizionale (sentenza n. 1069/2013) della Corte dei Conti ha stabilito che, nonostante la certezza del danno erariale, non è stata provata «una condotta omissiva che possa ritenersi gravemente colposa» ed ha assolto Diego Planeta, che dell'Istituto era presidente, l'ex direttore generale Elio Marzullo e l'ex dirigente del settore amministrativo e personale Salvatore Amoroso. Secondo il collegio giudicante «la condotta dei tre convenuti non può ritenersi del tutto immune da censure poiché se ciascuno di loro avesse avuto un comportamento maggiormente accorto e diligente l'infortunio al dott. Ancona poteva forse evitarsi. Tuttavia per nessuno di essi risulta provata dalla Procura contabile una condotta omissiva che sicuramente raggiunga la soglia della colpa grave (richiesta oggi dalla legge per la responsabilità amministrativa per danno erariale) ».
Sul fronte penale nell'aprile 1994 il pretore di Marsala condannò, previo patteggiamento, Amoroso, Planeta e Marzullo al pagamento di 600mila lire di multa ciascuno. Più complessa la vicenda in sede civile. Una prima causa civile per danni è stata intentata direttamente da Ancona contro l'Irvv, i tre dirigenti e l'intero consiglio di amministrazione. Nel 2005 il Tribunale civile di Marsala condannò in solido Planeta, Marzullo e l'Irvv al risarcimento. Nel 2009 la Corte d'Appello di Palermo confermò solo la condanna nei confronti dell'Istituto vite e vino a un risarcimento di 767mila euro in favore di Ancona.
Su questa sentenza, però, pende un ricorso dell'Irvv davanti alla Corte di Cassazione.