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08/05/2013 04:47:53

Delitto Bongiorno, parla il fratello. Truffa della auto a Marsala, oggi primi testi

DELITTO BONGIORNO. Continua,  dinanzi alla Corte d'Assise di Trapani, il processo a carico di Valentin Florian Bucur, il giovane romeno di 22 anni chiamato a rispondere dell'omicidio di Giuseppe Bongiorno. Tra i primi testi chiamati a deporre ci sarà oggi  il fratello della vittima. Giuseppe Bongiorno fu ritrovato morto, il 21 febbraio dello scorso anno, all'interno della sua abitazione, nel centro di Castellammare. Secondo gli inquirenti, il delitto sarebbe maturato durante una rapina. Nel corso della notte tra il 19 ed il 20 febbraio Valentin Florian Bucur si sarebbe recato, insieme con il suo connazionale, nell'appartamento di Bongiorno. I due avevano un appuntamento. Dopo avere consumato un rapporto sessuale con la vittima, Valentin Florian Bucur avrebbe legato l'anziano, con l' aiuto del suo complice, intimandogli di consegnare i soldi che custodiva in casa. Giuseppe Bongiorno si sarebbe opposto. Quindi, l'omicidio. Oggi saranno ascoltati anche un operatore del 118 ed un assistente della Polizia tra i primi ad intervenire.

TRUFFA DELLE AUTO. Davanti al Tribunale di Marsala presieduto da Gioacchino Natoli continua  il dibattimento del processo che vede imputati i fratelli Giovanni e Giorgio Arena, titolari dell'Autoelite Srl, accusati di aver truffato i propri clienti. Oltre ai due Arena sono imputati: Pietro Giuseppe Centonze, di 37 anni, cugino del boss Natale Bonafede, Elena Ventura, di 61 anni, palermitana, madre dei fratelli Arena e amministratore dell’Autoelite, Domenico Crimi, di 30 anni, Giuliano Balsamo, di 59, Gianvito Marino, di 36, e Saverio Fici, di 41, tutti dipendenti dell’Autoelite. Gli altri imputati, titolari di agenzie di pratiche automobilistiche accusati di falso sono: Anna Concetta Pinto, di 41 anni, Piero Genna, di 40, Girolamo Stassi, di 51, e Giuseppe Patrik Basile, di 37, ex consigliere comunale di Marsala. Le truffe, secondo l’accusa, venivano realizzate mediante la stipula di contratti di vendita di auto di grossa cilindrata che non erano mai state nella effettiva disponibilità della concessionaria. Fra le tante vittime, si sono costituiti parti civili: Contiliano Antonino, Sciacca Maria, Daidone Giovanni,  Conticelli Salvatore,Giglio Salvatore. Oggi l'ordinanza sull'ammissione delle prove e  l'esame dei primi testi del pm.

RICETTAZIONE. Continua a Marsala il processo per ricettazione all'imprenditore Antonio Correra. La vicenda giudiziaria si inserisce in un altro processo, dove Correra invece è parte offesa, e imputati per estorsione sono gli imprenditori marsalesi Sieri e Billitteri. Secondo l'accusa, appunto, Correra avrebbe pagato i debiti contratti con i due con un assegno rubato. Da qui il processo per ricettazione. Nell'ultima udienza è stata sentita come teste proprio la signora Bulgarella, titolare del blocchetto di assegni rubato, e il Maresciallo Furia, che ha invece coordinato le indagini sulla vicenda estortiva. 

VIOLENZA SESSUALE. Ha fatto sesso con la fidanzata di tredici anni. Un giovane di 21 anni, G.L.G., di Castellammare del Golfo è stato condannato, dal Tribunale di Trapani, presieduto da Angelo Pellino, ad un anno e tre mesi di reclusione, con la concessione della sospensione, per violenza sessuale. Le indagini erano state avviate un anno fa a seguito di una denuncia dei genitori della minore.
La ragazzina, sentita dagli agenti del commissariato, ammise di intrattenere una relazione sentimentale con l'imputato. Nel corso delle indagini sono stati acquisiti oltre un migliaio di messaggi telefonici nei quali si fa riferimento a rapporti sessuali. Tutti i contatti sarebbero stati consensuali. La legge vieta però ai soggetti maggiorenni di avere rapporti con minori di anni quattordici. Un'amica della ragazzina ha riferito che il fidanzato era perfettamente a conoscenza della sua età. Secondo il pubblico ministero Franco Belvisi, la differente maturità avrebbe consentito all'imputato di plagiare la ragazzina ed assoggettarla ai suoi voleri. Il magistrato ha chiesto, al termine della requisitoria, considerando la situazione e l'incensuratezza dell'imputato, la condanna dello stesso alla pena minima, un anno e tre mesi di reclusione. Il difensore ed il rappresentante di parte civile si sono associati. 

MINACCE. Minacciò alcuni carabinieri intervenuti per un controllo. Leonardo Giammanco, 22 anni, di Paceco, è stato condannato dal giudice Benedetto Giordano a due mesi di reclusione con la concessione della sospensione conidizionale della pena.

APPOPRIAZIONE INDEBITA. Un pensionato di 84 anni, Giovanni Poma, di Buseto Palizzolo, è stato assolto dall'accusa di appropriazione indebita. Durante un'operazione presso uno sportello postale gli era stata consegnata dagli impiegati una somma maggiore di quella che gli spettava.