«Il provvedimento firmato dal commissario straordinario dell'Asp di Trapani, Fabrizio De Nicola, - dichiara Santo Campione, titolare dell'azienda catanese aggiudicataria dell'appalto, poi revocato lo scorso 4 aprile - è illegittimo. Il 6 febbraio l'Asp di Trapani ci aveva consegnato solo parzialmente i lavori e non totalmente e ciò perché non aveva la disponibilità logistica di tutti gli immobili relativi ai lavori. Pertanto il termine contrattuale non decorre da quella data e ciò lo stabilisce la legge la quale dice che tale termine decorre a partire dall'ultimo verbale di consegna definitiva dei lavori. Inoltre, la revoca dell'Asp è inammissibile in quanto la Sigenco ha in atto un nuovo concordato preventivo a causa dei notevoli ritardi nei pagamenti da parte delle amministrazioni pubbliche committenti. La revoca dell'appalto rappresenta quindi un danno alla società. La revoca del contratto è avvenuta senza una preventiva diffida e in spregio ai termini dell'art. 136 del codice degli appalti stabilito con la legge n. 228 del 12 luglio 2006». nfine Campione ha informato di aver assicurato, attraverso una nota inviata al proprio legale, l'avv. Andrea Scuderi (a seguire direttamente a Trapani la vicenda è invece lo studio Sinatra, ndr.) e da inserire nel ricorso, di "voler proseguire nei lavori appaltati dall'Asp di Trapani portandoli a compimento secondo le modalità e scadenze indicate nel contratto d'appalto".