La Società MYR, che il 5 aprile 2011 (amministrazione del Sindaco Renzo Carini) s'è aggiudicata la gara per la realizzazione del progetto del Porto Turistico hub “Marina di Marsala”, ha presentato ricorso al TAR di Palermo perché le venga riconosciuto il risarcimento del danno subito, in relazione al ritardo nella conclusione del procedimento di rilascio delle concessioni demaniali. La richiesta di risarcimento è asseverata dalla perizia giurata di uno studio internazionale ed è pari a 2.001 euro al giorno a partire dal 4 luglio 2012 (termine ultimo entro cui doveva concludersi il procedimento). Nel ricorso si chiama in causa in primo luogo il Comune di Marsala, in persona del Sindaco ed in qualità di ente preposto proprio a garantire la tempestiva conclusione del procedimento. Le altre amministrazioni cui viene attribuito dalla MYR un colpevole ritardo sono i dipartimenti regionali di Urbanistica ed Infrastrutture, il Genio Civile Opere Marittime, il Genio Civile di Trapani e la Soprintendenza di Trapani.
Ad oggi il danno cumulato ammonterebbe a circa 650.000 euro e si incrementerà di ulteriori 2.001 euro al giorno fino all’avvenuta conclusione del procedimento. Oltre a tali somme, la MYR vanta un danno di ulteriori 8 milioni di euro, per il mancato accesso ai fondi di finanziamento PO-FESR 2007/2013, sempre a causa del suddetto ritardo.
La fase di accordo di programma, avviata dal comune di Marsala il 26 marzo 2012, infatti, si sarebbe dovuta concludere entro il 4 luglio dello stesso anno, come determinato dagli stessi enti in ottemperanza alle norme di legge.
Da lì in poi il procedimento ha invece subito una serie di ostacoli amministrativi e lungaggini tali da indurre lo stesso responsabile unico del procedimento - Ing. D’Orazio dirigente del settore grandi opere del comune di Marsala - a conclamare la fase di stallo dei lavori, già con sua nota del 5 dicembre 2012 indirizzata all’amministrazione comunale.
Il progetto del “Marina di Marsala” prevede, in sintonia con il piano strategico regionale della nautica da diporto, la realizzazione di un importante porto turistico hub da oltre 1.000 posti per yacht fino a 75 metri di lunghezza e relativi servizi al turista e, con un investimento complessivo di circa 68 milioni di euro, include anche la realizzazione delle opere di messa in sicurezza del bacino portuale di Marsala, che oggi versa in stato di degrado infrastrutturale ed ambientale.
Per l’Ing. Massimo Ombra, Amministratore Unico della Società MYR «la negligenza da parte dell’amministrazione è stata tanta e di tale portata da potersi affermare senza difficoltà che, se nell’intera vicenda vi è stata un’unica, vera costante, questa non è stata certamente la volontà di concludere rapidamente un iter più che avviato ma, casomai, l'inoperosità con cui le amministrazioni hanno gestito il procedimento. Ciò soprattutto, spiace dirlo, da quando vi è stato il cambio della guida politica della Città di Marsala». «Prima di attivare le vie giudiziali – prosegue l’Ing. Ombra - abbiamo preliminarmente fatto tutto ciò che era in nostro potere per sollecitare la conclusione dell’iter amministrativo, richiedendo persino al Presidente della Regione Siciliana l’avocazione a sé del procedimento. Solo a seguito dell’infruttuoso esito di tutte le possibili iniziative, ed a quasi un anno inutilmente trascorso rispetto ai fissati temini di legge, ci siamo trovati costretti ad adire le vie legali perché ci venisse riconosciuto il danno economico che abbiamo subito, e che continuiamo a subire. Ci auspichiamo inoltre che tale azione contribuisca a far assumere maggiore consapevolezza all’amministrazione riguardo le proprie responsabilità e negligenze e consenta di accelerare i tempi di conclusione dell’iter amministrativo di un progetto fondamentale per il rilancio economico dell’intero territorio della Sicilia Occidentale e della città di Marsala in particolare».
11. 40 - La Myr ha presentato una maxi richiesta di risarcimento danni al Tar di Palermo. La società che nel 2011 si è aggiudicata la gara per la realizzazione del porto turistico di Marsala ha presentato il ricorso al Tar di Palermo soltanto lunedì, ma da tempo nell'aria, per il ritardo nella conclusione del procedimento di rilascio delle concessioni demaniali. Il risarcimento danni chiesto dalla società amministrata da Massimo Ombra ammonta a 8 milioni di euro, e in aggiunta 2 mila euro al giorno da calcolarsi dal 4 luglio 2012.
La società amministrata da Massimo Obra chiama in causa il Comune di Marsala, amministrato dal sindaco Giulia Adamo, in quanto è l'ente preposto a garantire il rispetto dei tempi per la conclusione del procedimento. Oltre al comune di Marsala sono chiamati in causa anche i dipartimenti regionali di Urbanistica ed Infrastrutture, il Genio Civile Opere Marittime, il Genio Civile di Trapani e la Soprintendenza di Trapani.
"Abbiamo preliminarmente fatto - ha affermato Ombra - tutto cio' che era in nostro potere per sollecitare la conclusione dell'iter amministrativo, richiedendo persino al presidente della Regione siciliana l'avocazione a se' del procedimento. Solo a seguito dell'infruttuoso esito di tutte le possibili iniziative ci siamo trovati costretti ad adire le vie legali".
Per fronteggiare possibili azioni legali a suo sfavore, già qualche mese fa l'amministrazione adamo aveva predisposto l'ingaggio per un avvocato, avvertendo la possibile richiesta di risarcimento danni.
Sono ancora le vicende giudiziarie quindi a caratterizzare tutto ciò che si muove attorno al porto di Marsala. L'iter della Myr da quando è subentrata la nuova amministrazione Adamo ha subito uno stop, con il sindaco intento a realizzare invece il porto con soli fondi pubblici. Sulla vicenda ha poi aperto un'inchiesta la procura della Repubblica di Trapani sul caso del progetto pubblico con la mappatura della poseidonia scomparsa, secondo cui ci potrebbe essere un ipotesi di reato di falso.
Il progetto della Marina di Marsala prevede oltre 1.000 posti per yacht fino a 75 metri di lunghezza e relativi servizi turistici e include, con un investimento complessivo di circa 68 milioni di euro, anche le opere di messa in sicurezza del bacino portuale che oggi versa in stato di degrado.