Ma i numeri sono destinati a lievitare gia' nei prossimi mesi, per arrivare a 10mila aderenti entro la fine del prossimo anno. Ne e' convinto Pietro Agen, presidente regionale di Confcommercio Sicilia, che oggi durante una conferenza stampa a Palermo ha reso noto un primo elenco di dirigenti, a vari livelli territoriali, che hanno firmato il patto. La parte del leone la fanno Palermo e Catania, ma tutte province sono presenti, "anche la piccolissima Enna - ammette Agen - ha raccolto gia' 50 adesioni". Dal commercio alla logistica fino al turismo e ai trasporti, tutte le categorie sono rappresentate. "C'e' ancora un lunghissimo percorso da fare - dice il leader siciliano di Confcommercio -, ma solo 33 anni fa di questi argomenti non si era disposti neppure a parlare al bar. E' un piccolo passo verso la scalata della legalita' e per la prima volta non e' un movimento di vertice. Adesso e' la base che si rivolta ed e' un cambiamento epocale". Chi aderisce al Codice, "volutamente rigidissimo", si impegna a denunciare ogni pressione estortiva, a combattere in prima persona racket ed usura, ma anche altri reati come la turbativa d'asta. Pena la sospensione e nei casi piu' gravi l'espulsione dall'associazione. "Sono gia' tre i casi di sospensione, mentre un iscritto si e' autosospeso. Certo siamo anche consapevoli che su mille persone che firmano possa esserci anche qualche bugiardo, qualche pecora nera, ma saremo attenti e vigili - conclude Agen - perche' una cosa deve essere chiara a tutti: senza legalita' non puo' esserci crescita".