Come si prevedeva anche questo appello, chiamato "60 modi per vivere la serie A" è rimasto senza risposte. Eppure questa sembrava poter essere un'idea vincente che veniva incontro ai problemi economici sia della società di volley marsalese che delle aziende. Il Cda della pallavolo Marsala si è riunito nei giorni scorsi per fare il punto della situazione, ma sembra proprio che non ci siano vie d'uscita. "Quello che più spiace - ha detto il presidente Alloro - è di avere lavorato tantissimi anni per nulla, le forze imprenditoriali della città non ci riconoscono nemmeno questo merito, neanche quello di portare nelle nostra palestra 300 ragazzine, figlie anche di questi imprenditori che fanno finta di nulla e che invece investono su altro dimenticando un loro preciso dovere morale-sociale nei confronti della città. Saranno comunque 300 ragazzine che faranno altro e non certamente pallavolo".
Si fermerebbe anche il settore giovanile che ha dato grandissima visibilità alla città negli ultimi 10 anni, mietendo successi e partecipazioni a fasi nazionali, presentandosi a queste senza sponsor, confrontandosi con formazioni sponsorizzate da wind, Regione Veneto, Banche, ecc. Insomma, tutto lo sport marsalese, con la volley, sta perdendo un treno importantissimo.