Frazzitta ha continuato analizzando la condotta della Pulizzi. Jessica indica un'utenza telefonica falsa, indica testimoni falsi, nasconde immediatamente il cattivo rapporto con Piera Maggio. Questo secondo l'avvocato è sintomo di univocità tra il movente e la condotta dell'imputata. E ancora le frasi che vengono pronunciate dalla Pulizzi, con le quali rassegna delle confessioni che diventano fondamentali. "A casa c'ha purtà" che Jessica dice alla madre in commissariato, è certa sia dal punto di vista oggettivo che soggettivo. "L'argomento di cui stanno parlando - continua l'avv. Frazzitta - è Denise". "Per tutte le false testimonianze, per le mezze verità, per le confessioni date con le frasi intercettate, per essere nella zona del rapimento, per tutti questi motivi- ha concluso l'avv. Frazzitta - questa parte civile chiede al Tribunale, rifacendosi alle richieste del pm, di far in modo che non ci siano ladri di bambini impuniti". Parte civile - Tony Pipitone - Dopo Frazzitta è toccato all'avvocato Luisa Calamia, difensore di parte civile di Tony Pipitone, padre leggittimo di Denise, fare la comparsa conclusionale. "Denise - attacca l'avv. Calamia - è stata strappata agli affetti dei familiari e ai genitori che l'hanno cresciuta. Antonino Pipitone è la persona che Denise chiama papà, è lui il padre legittimo. Senza nulla togliere a Piero Pulizzi, vero padre di Denise". Tony Pipitone è stato sin dall'inizio oggetto d'indagine dal primo settembre 2004. Viene sentito nel dicembre 2010, dicendo di essere stato a lavoro. Dice le sue verità e dice di avere dei sospetti. Tony Pipitone, quando capisce che la moglie aveva dei rapporti amicali con la famiglia della Corona, dice di lasciarli stare, dicendole che non sono alla loro all'altezza. Il 20 dicembre 2010, agli inquirenti Tony Pipitone descrive alcuni episodi in cui lui stesso viene coinvolto di atteggiamenti da parte di Anna Corona e Jessica Pulizzi. Li ha riferiti. Incontra Anna Corona in centro a Mazara del Vallo. Nell'incontrarla si accorge che lei comincia a fissare non tanto lui ma la figlia che si trova nel sedile posteriore. E poi altri episodi, come l'inseguimento all'interno del supermercato. Gli alibi di Jessica Pulizzi del 1 settembre 2004 cadono inesorabilmente. Non è solo la mancanza di alibi, ma sui non ricordo e sulle reticenze che vanno contestualizzate le parole dell'imputata. C'è l'ossessione, c'è la sua gelosia per Piera Maggio e c'è l'episodio dello squarcio delle gomme dell'auto. Esistono le prove e in questo dibattimento sono le intercettazioni telefoniche. L'intercettazione più importante è del 24 novembre 2004. Perchè è fatta nelle vicinanze del motorino dell'imputata e per il contenuto. I due interlocutori uomini che parlano dicono: "Va pigghia a Denise. Ma dove la devo portare, ma Peppe chi ti risse?". Avv. Calamia: "Se il 24 novembre 2004, a quasi tre mesi di distanza dalla scomparsa, questi due uomini si chiedono dov'è Denise e dove doveva essere portata, è perchè Denise era ancora Mazara ed era ed è ancora viva". Rifacendosi alle conclusioni dei pubblici ministeri e alle altre parti civili, l'avv. Calamia ha concluso dicendo che ci sono elementi troppo chiari che ci dicono che è stata Jessica a rapire Denise". Parte civile - Piero Pulizzi - Infine per le parti civili ha chiuso l'avvocato Vito Perricone, difensore di Piero Pulizzi, papà di Denise. Avv. Perricone: "Piero Pulizzi vuole ottenere giustizia. Non è contro una figlia o per difendere l'altra, ma per seguire la verità. Il processo ha dimostrato che si sono trovati tutti gli elementi che portano ad un'unica responsabilità, quella di Jessica Pulizzi. Ha mentito sugli alibi che non ha. E' stata smentita dai testi, ecc. Mente perchè ha una ragione per mentire. A fronte di tutto questo Piero Pulizzi rivolge un appello alla figlia Jessica. Chiede un atto di carità e di umanità. Non chiede risarcimenti, l'unica cosa che si possa chiedere, l'unico risarcimento possibile è chiedere di riavere Denise per lui e per la Madre". Oggi sarà la volta degli avvocati della difesa. Giorno 25 giugno il Tribunale si ritirerà in camera di consiglio.