Lo scrive in una nota il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta. “L’azione della magistratura aiuta la Regione e il popolo siciliano a liberarsi dal malaffare e dalla mala politica. Il nostro governo – continua Crocetta – ha riscontrato una serie di criticita’ che sono state pubblicamente denunciate. L’azione conferma, inoltre, la correttezza della scelta sulla politica di rotazione, avviata da tempo dal nostro governo. Cio’ non significa affatto che tutti i dirigenti e funzionari regionali siano compromessi, ma i processi di rotazione consentono laddove ci sono, di cominciare nuovi percorsi amministrativi che sono gia’ stati avviati nella maggior parte dei settori della macchina regionale. Oltre all’organizzazione degli eventi, c’e’ anche la comunicazione, intesa non come elemento di promozione reale, ma come macchina clientelare del consenso da catturare attraverso elargizioni di denaro e fondi a testate amiche. Riteniamo che ci sia ancora tanto da lavorare, – conclude Crocetta – ma che questo rappresenti l’avvio di una azione importante nei confronti di un sistema malato che deve assolutamente cambiare”.
11,30 - Ecco l'elenco degli arrestati nell'inchiesta sul Ciapi. Faustino Giacchetto, Stefania Scaduto (dipendente del Ciapi, ma indicata come segretaria di Giacchetto), Francesco Riggio (noto avvocato penalista e presidente del Ciapi), Pietro Messina (legale rappresentante della Effemmerre Group 007 srl e della Effemmerre Team srl, nonché titolare della Strategie di Comunicazione di Messina Pietro), Concetta Argento (moglie di Giacchetto), Gaspare Lo Nigro (ex dirigente generale dell'Agenzia regionale per l’Impiego e la Formazione professionale), Luigi Gentile (ex assessore regionale e rappresentante della Regione siciliana nel Comitato tecnico scientifico del progetto Co.Or.Ap), Domenico Di Carlo (responsabile, per conto del Consorzio Asi di Palermo, del progetto In.La Sicilia), Gianmaria Sparma (ex assessore e dirigente generale del dipartimento degli Interventi per la Pesca della Regione siciliana). Gli arresti domiciliari sono stati concessi a Sandro Compagno (capo area amministrativa del Ciapi), Carmelo Bellissimo (responsabile acquisti Ciapi) e Massimiliano Sala (titolare della ditta Filmax di Sala Massimiliano).Nell'inchiesta sui Grandi Eventi sono finiti in manette, oltre a Giacchetto, anche l'imprenditore Luciano Muratore, Antonino Belcuore (responsabile del “Servizio 20-Servizio turistico di Taormina” dell'assessorato regionale al Turismo). Gli arresti domiciliari sono stati concessi ad Elio Carreca (dirigente del Servizio 6 - Manifestazioni ed Eventi dell'assessorato regionale al Turismo) e Bruno De Vita (vicario del capo di Gabinetto dell'assessore regionale del Turismo della Regione siciliana).
09,30 - La Guardia di Finanza ha scoperto un “comitato d'affari” che per anni, anche attraverso la corruzione di politici e dirigenti pubblici e l'emissione di fatture per operazioni inesistenti, avrebbe pilotato gli appalti dei grandi eventi in Sicilia: 17 le persone coinvolte. Dodici sono finite in carcere e cinque agli arresti domiciliari. L'organizzazione si sarebbe appropriata anche di fondi comunitari destinati al finanziamento di progetti per la formazione professionale. L'inchiesta è stata coordinata dalla Procura di Palermo. Le Fiamme gialle hanno anche sequestrato il capitale sociale e i beni di cinque società e denaro riconducibile agli indagati per un valore di 28 milioni di euro. Cinquanta le perquisizioni eseguite nelle abitazioni e negli uffici delle persone coinvolte che sono accusate di corruzione, illecito finanziamento ai partiti, frode fiscale e truffa.
Gli investigatori le hanno definite operazioni "Mala Gestio" e "Sicilia Grandi Eventi". Nomi "eccellenti" tra gli indagati a piede libero e tra gli arrestati. A finire nel mirino della Guardia di Finanza ci sono Oltre ai due ex assessori arrestati ci sono l'ex assessore al Lavoro e oggi senatore Francesco Scoma, per cui è stata chiesta l'autorizzazione al sequestro di 26 mila euro, gli ex assessori al Lavoro Carmelo Incardona (An) e Santi Formica (Pdl) e l'ex consigliere comunale Gerlando Inserillo (Grande Sud), tutti sotto inchiesta per corruzione. Di finanziamento illecito ai partiti rispondono sempre a piede libero Nicola Leanza (ex assessore al Lavoro, oggi deputato regionale e fino a qualche settimana fa capogruppo dell'Udc), Gaspare Vitrano (ex deputato regionale del Pd attualmente sotto processo per concussione), Salvino Caputo (ex deputato regionale Pdl, di recente decaduto dall'Ars per via di una condanna), l'ex presidente dell'Ars Francesco Cascio, il candidato sindaco al Comune di Santa Flavia, Salvatore Sanfilippo, il deputato regionale dell'Udc Nino Dina, Mimmo Di Carlo del Pid e Salvo Alotta del Partito democratico. Tra gli indagati anche l'ex amministratore delegato del Palermo Rinaldo Sagramola. In carcere invece è finito l'imprenditore pubblicitario Faustino Giacchetto, la moglie Concetta Argento e la segretaria Stefania Scaduto.
Le complesse indagini svolte sotto la costante direzione della Procura della Repubblica di Palermo, ha messo fine alle illecite attività di un "comitato d’affari" che per anni, anche corrompendo politici e dirigenti pubblici e ricorrendo a fatture per operazioni inesistenti, ha “pilotato” gli appalti dei grandi eventi in Sicilia e si è appropriato di rilevanti fondi comunitari destinati ai principali progetti per la formazione professionale.
Oltre ai due ex assessori arrestati ci sono una sfilza di politici indagati a piede libero: l'ex assessore al Lavoro e oggi senatore Francesco Scoma, per cui è stata chiesta l'autorizzazione per sequestrargli 26 mila euro, gli ex assessori al Lavoro Carmelo Incardona (An) e Santi Formica (Pdl). Questi sono sotto inchiesta per corruzione. Di finanziamento illecito ai partiti rispondono sempre a piede libero Nicola Leanza (ex assessore al Lavoro, oggi deputato regionale e fino a qualche settimana fa capogruppo dell'Udc), Gaspare Vitrano (ex deputato regionale del Pd attualmente sotto processo per concussione), Salvino Caputo (ex deputato regionale Pdl, di recente decaduto dall'Ars per via di una condanna), l'ex presidente dell'Ars Francesco Cascio..
Le 17 ordinanze di custodia cautelare, 12 in carcere e 5 agli arresti domiciliari sono state emesse dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo in accoglimento delle richieste formulate dal Procuratore Aggiunto della Repubblica Leonardo Agueci e dai Sostituti Procuratori Calogero Gaetano Paci, Pierangelo Padova, Sergio Demontis, Maurizio Agnello e Alessandro Picchi. Contestualmente le Fiamme Gialle stanno eseguendo il provvedimento, emesso dal Gip di Palermo su richiesta della locale Procura della Repubblica, di sequestro del capitale sociale e dei beni aziendali di 5 società, nonché delle disponibilità patrimoniali e finanziarie riconducibili agli indagati, per un valore complessivo di oltre 28 milioni di euro. In corso inoltre circa 50 perquisizioni locali, fra abitazioni ed uffici.