Questa mattina, all'inizio dell'udienza il presidente Riccardo Alcamo ha datto parola alle parti che sono intervenute con le repliche della discussione finale. L'avv. Frazzitta, legale di Piera Maggio, ha focalizzato il suo intervento sugli spostamenti di Jessica e la loro compatibilità con gli agganci di cella del telefonino. "L'unico orario certo di quella mattina è tra le 13.33-34 e le 11.44. In quell'arco di tempo l'unico aggancio del cellulare di Jessica è accanto alla casa della piccola o dell'area del mercatino".
Questa in sintesi la replica dell'avv. Vito Perricone: "Jessica squarcia le gomme all'auto di Piera Maggio. Ha chiesto prove d'amore che consistevano in reati nei confronti della mamma di Denise. Non è estranea al casellario giudiziario e ancora ora ha dei procedimenti penali a carico. A 17 anni e mezzo Jessica non era per nulla fragile, ma una ragazza dal carattere forte e deciso. Ma su tutto grava la sparizione di una bambina di 4 anni. Come difensore di Piero Pulizzi, ma ritengo di poter associare in questo anche Piera Maggio che come madre è quella che più soffre della mancanza della figlia, formuliamo la speranza che in questo processo non esca colpevole Denise Pipitone, solo per il fatto di essere nata".
Dopo l'intervento dell'avv. Torre, è stato l'altro legale, Gioacchino Sbacchi, a chiudere la difesa dell'imputata. "Su Denise non è mai stato mostrato un risentimento. In questo processo non è mai venuto fuori. Jessica non può essere dipinta come un mostro per alcuni suoi comportamenti caratteriali. L'episodio dello squarcio delle ruote avviene come reazione ad una negazione del padre. Ha peccato in comportamenti gravi nei confronti di Piera Maggio, ma mai nei confronti di Denise. Nessuno vuole colpevolizzare Denise, come ha concluso l'avv. Perricone. C'è tutta la nostra solidarietà per Denise e auspichiamo che venga fatta giustizia, soprattutto per lei ma anche per Jessica".
9.30 - E' arrivato il momento della sentenza al processo per la scomparsa di Denise Pipitone, la bambina di quattro anni sparita da Mazara del Vallo il primo settembre del 2004. Questa mattina a partire dalle 9.00, i giudici del Tribunale di Marsala, presidente Riccardo Alcamo e giudici a latere Modica e Visco, si ritireranno in camera di consiglio per emettere la sentenza a carico di Jessica Pulizzi,
la sorella della bambina, accusata di sequestro persona, e di Gaspare Ghaleb che deve rispondere di false dichiarazioni al pm. La scorsa settimana la requisitoria dei pm Sabrina Carmazzi e Francesca
Rago si era conclusa con la richiesta di 15 anni di reclusione per la Pulizzi, e 5 anni e 6 mesi per Ghaleb. Le parti civili il giorno dopo hanno fatto le loro comparse conclusionali e rifacendosi alle richieste del pm, l'avv. Giacomo Frazzitta, legale di Piera Maggio, ha chiesto al Tribunale di condannare gli imputati per far in modo che non ci siano ladri di bambini impuniti. "Togliere una bimba dal contesto familiare è un vero omicidio e non può che avere una pena massima", queste le parole di Frazzitta.
Per l'avv. Luisa Calalamia, legale di Tony Pipitone, padre legittimo di Denise, ci sono troppi elementi chiari che dicono che è stata Jessica a rapire la bambina. L'avv. Vito Perricone, legale di Piero Pulizzi, padre naturale di Denise, ritenendo che il processo ha dimostrato tutte le responsabilità dell'imputata, ha chiesto un atto di carità e di umanità ancora possibile, chiedendo di far riabbracciare Denise al padre e alla madre. Di tono totalmete opposto le difese dei due imputati che hanno chiesto l'assoluzione dei loro assistiti per non aver comesso il fatto. L'avv. Salvatore Chiofalo per Gaspare Ghaleb, perchè a suo dire ha collaborato sin da subito con gli inquirenti e non ha mentito. Gli avvocati Fabrizio Torre e Gioacchino Sbacchi hanno chiesto l'assoluzione per la loro assistita.
Jessica Pulizzi, hanno detto, è stata vittima in tutti questi anni del tritacarne mediatico, accusata perchè obiettivo, lei, assieme alla madre Anna Corona, dell'ossessione di Piera Maggio. Ed ancora, perchè tutte le altre piste possibili, dalla pedofilia al traffico d'organi, a quella degli zingari, non sono mai state considerate fino in fondo. Oggi, a quasi nove anni dalla scomparsa di Denise, avremo una verità processuale sui fatti accaduti quel primo settembre 2004.