Naviga a vista, ha detto il commissario straordinario Ignazio Genna, presentando la situazione della struttura. Una situazione drammatica, con i 25 dipendenti che vantano un credito di ben 19 mensilità accumulato in questi ultimi cinque anni. Nel 2012 hanno ricevuto soltanto 7 mensilità, quest’anno appena 3.
Non sono solo numeri i dipendenti, ma soprattutto storie. Come quella di Michele Chirco, lavoratore nell’Ipab marsalese, morto a 42 anni d’infarto poco tempo fa. O quella del figlio di una dipendente, suicidatosi giovanissimo il mese scorso. “Negli ultimi mesi la tensione fra i dipendenti è alta – dice il commissario Ignazio Genna - e gli stessi pensano ad azioni eclatanti per via anche di alcuni drammatici circostanze, non ascrivibili, comunque, direttamente alla Casa di Riposo”. Tutti questi fatti hanno “ingenerato gioco-forza ulteriore tensione oltre a quella relativa alla mancata corresponsione delle spettanze dovute”.
Una crisi causata da una gestione fallimentare della struttura, spese incontrollate, e una concorrenza spietata delle numerose case di cura private, talvolta abusive, presenti nel territorio. Come quella della cosiddetta “Villa Royal”, sequestrata due anni fa dopo un’indagine della guardia di finanza che ha portato a processo i proprietari della casa di cura in cui, secondo gli inquirenti, ci sarebbero stati maltrattamenti ai danni degli anziani ospiti. A tal proposito la Casa di Riposo ha perso un treno, un opportunità di riscatto non costituendosi parte civile al processo. “Ci penserò”, ha detto Genna. Ma il processo tra poco si chiude.
Tornando alla situazione economica, il commissario straordinario punta tutto sull’approvazione di una legge Regionale di riforma delle Ipab che tra le altre cose prevede: “il ripianamento dei debiti con la cassa depositi e prestiti attraverso mutui che per ora non possiamo fare; l'applicazione del D.A. 13 gennaio 2012 per l’erogazione di assistenza per persone fragili con patologie cronico-degenerative per gli Enti già accreditati; mobilità del personale presso l'ASP di competenza”.
In più Genna spera in “un serio impegno, progettuale ed economico, da parte di tutte le Istituzioni (Comune di Marsala, Distretto Socio-Sanitario 52, ASP), volto al potenziamento dei servizi già offerti o all’implementazione di altri servizi” come aumentare il numero degli ospiti, dagli attuali 40 a 70, cosa che potrebbe permettere il pareggio di bilancio mensile. Perche al momento la Casa di Riposo accumula 20-25 mila euro di debiti ogni mese. Di tutto questo però, se ne riparlerà a settembre, nel frattempo si “naviga a vista”. Con i pochi fondi che Regione e Comune danno, e con la certezza che se a settembre ci sarà il nulla di fatto la struttura farebbe prima a chiudere tutto. La Regione Sicilia dovrebbe a breve elargire l'acconto del progetto di implementazione miglioramento dei servizi proposti e gestiti dalle IPAB della Regione Sicilia eha comunicato al Giovanni XXIII che il progetto è stato ammesso per un importo di 100 mila euro, suddiviso in due acconti di 50 mila cisadcuno, di cui il primo già prossimo all’accredito, l’altro da liquidare entro l’anno in corso. Di questi 100 mila euro che arrivano dalla Regione l’85/% è destinato ai dipendenti ed il 15% al miglioramento della struttura. Altri 51 mila euro dovrebbero arrivare invece dal Comune di Marsala, come contributo ordinario annuale. Insufficienti, insomma, per risollevare la struttura. Nel frattempo si aspetta di sapere cosa succede alla Regione, che quando c’è da approvare una legge urgente se la prende con calma. La Casa di riposo rimane comunque appesa a un filo.